Politica

Alemanno, addio al Pdl. “Stanco di un partito che non fa congressi”

L'ex sindaco di Roma esce dal Popolo della Libertà per aderire a Officina Italia, laboratorio politico legato a Fratelli d'Italia. Aveva avvisato Berlusconi a inizio estate. "Per la nuova Forza Italia - dice - ci sarà un futuro solo se diventerà un partito normale"

Addio al Popolo della Libertà. Gianni Alemanno ha deciso di lasciare il partito per entrare ufficialmente in Officina Italia, il nuovo laboratorio politico di Fratelli d’Italia. Nel suo ultimo giorno da membro del Pdl, l’ex esponente di Alleanza nazionale ha telefonato a Silvio Berlusconi, a cui ha augurato in “bocca al lupo” e ribadito la propria fiducia, rimandando a una collaborazione futura come appartenenti alla stessa coalizione.

Nel corso di Agorà su RaiTre, Alemanno ha specificato che il Cavaliere sapeva della sua scelta da “inizio estate”. E aggiunge: “Sono uscito dal Pdl anche perché ero stanco di un partito che non faceva i congressi. Per la nuova Forza Italia ci sarà un futuro solo se diventerà un partito normale, che come tutti i partiti normali fa i congressi”.

Quanto all’iniziativa lanciata da Fratelli d’Italia, ha specificato che “è il tentativo di creare un nuovo un nuovo soggetto politico di centrodestra, che non si chiamerà però Alleanza nazionale” e che non vedrà coinvolto Gianfranco Fini. Infatti, alla domanda del conduttore Gerardo Greco sul possibile coinvolgimento del fondatore di Fli, risposta netta di Alemanno: “No, Fini ha deciso di uscire dalla politica, e di scrivere libri”. Infine, una battuta anche sul Cavaliere: “Io sostenevo la necessità di fare le primarie, e anche lui avrebbe dovuto candidarsi. Sarebbe stato un plebiscito? Forse, ma ci avrebbe permesso permetteva di trovare quello 0,35% che ci è mancato per scavalcare il centrosinistra.