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Siria, fonti Onu: “Sulla risoluzione c’è accordo”. Lavrov: “Incluso capitolo VII”

L'avvicinarsi dell'intesa sarebbe confermato anche da un incontro tra il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli esteri cinese Wang Yi. Il loro omologo russo apre a un riferimento all'uso della forza all'interno del testo

Prosegue il lavoro delle diplomazie per arrivare a una risoluzione Onu sulla Siria. Secondo alcuni diplomatici Onu, i cinque Paesi del Consiglio di Sicurezza hanno trovato un accordo su una bozza di testo. Il segretario di Stato John Kerry e il ministro degli esteri cinese Wang Yi si sono incontrati a margine dei lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite: a quanto riferisce un alto funzionario americano, i due hanno concordato sulla necessità che la risoluzione del Consiglio di sicurezza sullo smantellamento dell’arsenale chimico siriano venga approvata velocemente e che sia vincolante e obbligatoria.

Questione centrale del dibattito tra le diplomazie, il capitolo VII della Carta dell’Onu, che autorizza un intervento militare in caso di violazione della deliberazione. Se nelle scorse settimane i russi avevano posto il loro veto, la posizione di Mosca sembra essersi ammorbidita negli ultimi giorni. In un’intervista al Washington Post, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha parlato dell’incontro avuto con John Kerry due settimane fa: durante il vertice, i due hanno concordato che avrebbero “risposto in modo molto serio all’uso di armi chimiche in Siria da parte di chiunque e che tali questioni sarebbero state sottoposte al Consiglio di sicurezza sotto il Capitolo VII”. E ha specificato: “L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) ha messo a punto una bozza di risoluzione che io e John Kerry abbiamo approvato a Ginevra lo scorso 14 settembre, che sarà lo strumento principale per risolvere il problema delle armi chimiche in Siria”.

Se all’interno del Consiglio di Sicurezza Onu si avvicina l’intesa su una risoluzione per il disarmo chimico in Siria, il rischio è che si arrivi alla conferenza di Ginevra senza una rappresentazione vera dell’opposizione visto che la divisione è anche tra le frange moderate: alcuni gruppi dell’opposizione armata siriana hanno fatto sapere di non voler riconoscere la Coalizione nazionale siriana e chiesto a “tutte le forze militari e civili” di unirsi sotto una “chiara cornice islamica sulla base della sharia, che dovrebbe essere l’unica fonte di diritto”. Il leader della Coalizione, Ahmad Al-Jarba, è atteso in Siria dopo gli incontri a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York: la sua missione è quella di organizzare colloqui con le diverse milizie per risolvere le dispute.