Cronaca

Raoul Bova, sequestrati 1,5 milioni di euro per problemi col fisco. Lui: “Accanimento”

La decisione è arrivata dalla Procura di Roma. L'attore e produttore si è difeso dicendo che stava già pagando il suo debito: "Sono addolorato per quanto accaduto, si tratta di un accanimento perché dopo le contestazioni dell'Agenzia delle entrate mi ero già accorto che i miei amministratori avevano compiuto degli errori e avevamo già trovato un accordo"

La Procura di Roma ha sequestrato all’attore Raoul Bova beni per oltre 1 milione e mezzo di euro. “E’ un sequestro che non ha alcuna ragione di esistere, perché sto già pagando” un debito fiscale dopo un accordo con l’Agenzia Delle Entrate, dice l’attore e produttore con la Sammarco srl. “E’ un accanimento”.

‘Sono profondamente addolorato per quanto accade con il fisco italiano”, dice ancora Bova. Prima dell’estate, dopo aver preso atto, “a seguito delle contestazioni della Agenzia delle Entrate, del fatto che i miei amministratori hanno compiuto un errore di cui ora pago le conseguenze io ho, con l’ausilio dei miei consulenti deciso di definire immediatamente un accordo con l’agenzia delle Entrate in base al quale sto da tempo pagando quanto è poi risultato da me dovuto a seguito delle verifiche ed intese con l’Agenzia delle Entrate”, spiega. Bova definisce la situazione un “accanimento”. Oggi alcuni organi di stampa anticipano l’intenzione della procura di sequestrare 1,5 milioni: nel mirino, alcuni trasferimenti di costi da parte dell’attore alla società Sammarco srl per pagare un’aliquota Iva più bassa.

Bova si difende: “Si sta operando su di me con un sequestro che non ha alcuna ragione di esistere, sia perché sto pagando il debito fiscale, di gran lunga inferiore al valore del sequestro, sia perché, tengo a precisare, non ho commesso alcun reato, come detto e scritto, prima di questo provvedimento, da altri giudici penali”. Secondo quanto si apprende il debito fiscale sarebbe intorno ai 650 mila euro.

“Mi hanno spiegato – continua Bova – che il procedimento penale aperto nei miei confronti per una ritenuta elusione fiscale nasce da un ritenuto abuso di un mio diritto e ci tengo a chiarire pertanto che non si tratta di una evasione fiscale, come riportato dagli organi di stampa e tantomeno riguarda questioni inerenti l’Iva. Mi spiace dunque per questo accanimento dei giudici che hanno ritenuto di concedere questo sequestro, come se fossi un delinquente pronto a far sparire i miei averi, come se non stessi pagando al fisco quanto dovuto”.

L’attore si dice “convinto di riuscire a dimostrare in tribunale il fatto che non ho compiuto alcun reato e ovviamente reagirò per evitare che lo Stato, attraverso le sue articolazioni che non dialogano tra loro, pretenda da me, del tutto ingiustamente, che paghi due volte per lo stesso debito”. Bova ringrazia infine la Guardia di Finanza “che per due anni ha operato con la massima professionalità e riservatezza, vanificata oggi che la Procura ha ottenuto il sequestro e spero che la faccenda si chiuda al più presto per riprendere serenamente il mio lavoro che è sostanzialmente di set, e non di libri contabili, fatture e tribunali”.