Politica

Pd, Franceschini: “Se Renzi lavorerà per unire, io sono pronto a votarlo”

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento annuncia il sostegno di Areadem per il sindaco di Firenze: "Quando in squadra ci sono dei talenti vanno utilizzati. E Matteo è un talento"

Il ministro Dario Franceschini e la sua Areadem hanno scelto: al congresso sosterranno Matteo Renzi alla segreteria se saprà “unire” il partito. Lo avevano anticipato fonti parlamentari e lo ha confermato lo stesso Franceschini dal palco della Festa democratica in corso a Genova. Dentro Areadem già il sindaco di Torino Piero Fassinoaveva da tempo scelto di sostenere Renzi nel caso in cui si fosse candidato alla guida del Pd. Dopo che ieri il sindaco di Firenze ha di fatto annunciato la sua corsa, Franceschini ha deciso di accelerare. “Se Matteo lavorerà per innovare e unire e non per dividere, io sono pronto a votarlo – dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento – Quando in squadra ci sono dei talenti, i talenti vanno utilizzati. E Matteo è un talento”.

Secondo Franceschini “ieri Matteo ha detto in modo più esplicito che intende a candidarsi a segretario del Pd. Io vorrei dire che se noi ci guardiamo alle spalle nella storia breve del Pd, ma anche dell’Ulivo e dell’Unione, tutte quelle storie sono state segnate da lacerazioni, protagonismi, lotte per la leadership, si può evitare questo? Sì, si può e si deve”. “Quando mi sono ricandidato a fare segretario del Pd – ricorda – ha vinto Bersani e io dal giorno dopo sostenuto lealmente Bersani. E così Bersani ha sostenuto in modo corretto Letta premier. Quando ci sono talenti vanno utilizzati e Matteo lo è”. E non può esistere neanche la rivalità tra il sindaco e Enrico Letta: “I talenti vanno usati tutti, non sene deve usare uno solo e il Pd non deve vivere come un limite o come una lacerazione la pluralità di leadership”. E come esempio Franceschini usa un ricordo calcistico: “Quando ero bambino mi arrabbiavo con Valcareggi perché utilizzava Mazzola per un tempo e Rivera per l’altro tempo e mi chiedevo: per quale motivo non li usi tutti e due?”.

La prima reazione (ironica) è del “giovane turco” Matteo Orfini: “Dunque Matteo Renzi vuole ‘rivoluzionare’ il Pd insieme a Franceschini, Fioroni, Veltroni, Bettini, Fassino. Sarà un congresso divertente…”. Scetticismo, però, anche da altri big del partito. Pierluigi Bersani non ha ancora parlato ma prima di sostenere un candidato alla segreteria del Pd, ha riflettuto con i suoi, bisognerebbe sapere quale idea di partito e di Paese ha in testa. “La posizione di Dario Franceschini – spiega Anna Finocchiaro – su Renzi segretario è legittima e non mi stupisce. Io penso però che Matteo Renzi mi deve ancora convincere che non voglia fare il segretario del partito solo per fare il candidato premier. Perchè io penso che chi fa il segretario del Pd deve dedicarsi anima e corpo al partito. Ora la nostra assemblea stabilirà regole e tempi. Ma bisogna che il futuro segretario del partito costruisca l’identità del Pd. Un Pd in cui la cultura della sinistra sia parte fondamentale”.