Politica

Lega Nord, Maroni ci riprova: “Entro Natale un nuovo segretario”

Il leader del Carroccio propone di scegliere il suo erede entro dicembre e fa i nomi di Salvini e Tosi. A marzo aveva già annunciato di lasciare la segreteria dopo la sua elezione a governatore della Lombardia, ma le sue dimissioni erano state respinte. Sulla politica nazionale: "No a nostro accordo con i 5 Stelle, meglio riaggregare il centrodestra"

Roberto Maroni annuncia l’intenzione di lasciare la segreteria della Lega Nord. Ma non è la prima volta. Ieri, alla “Berghem Fest” di Alzano Lombardo, ha proposto di convocare un congresso federale prima di Natale per scegliere il suo successore. Eppure, sei mesi fa, aveva già promesso di fare un passo indietro nel caso fosse stato eletto alla presidenza della Regione Lombardia. Evidentemente, però, il partito non era ancora pronto a dirgli addio. In seguito al successo elettorale, nel marzo scorso, il segretario della Lega aveva presentato le dimissioni al consiglio federale, che però le aveva respinte e gli aveva confermato il mandato fino al suo termine naturale, nel 2015. 

“Penso sia arrivato il momento di fare il passaggio delle consegne a favore di giovani rampanti” ha spiegato ieri il presidente di Regione Lombardia, che oggi sottoporrà la sua idea alla segreteria politica del partito. In pole position per la scalata alla segreteria della Lega ci sono Matteo Salvini e Flavio Tosi, che lo stesso Maroni ha citato come suoi possibili successori preferendoli agli altri candidati naturali Giancarlo Giorgetti e Roberto Cota.

Maroni ha voluto spendere parole concilianti – nonostante le recenti polemiche a mezzo stampa – nei confronti del senatur. “Con Bossi siamo come fratelli“, ha detto il segretario, che ha anche cercato il sostegno della base del partito: “La Lega è stata salvata dai militanti. Mi sento un militante prestato alla segreteria federale”. E ha rilanciato il prossimo appuntamento con il popolo leghista: “Il 21-22 settembre assemblea federale con tutti i militanti per decidere insieme il futuro”.

Maroni ha escluso ogni possibilità di accordo elettorale con il Movimento 5 Stelle e ha parlato del progetto politico di una “riaggregazione del centrodestra”. Al tempo stesso, però, non ha risparmiato critiche a Berlusconi: ”Io non sono contrario alla cancellazione dell’Imu ma ricorderei a Berlusconi e al Pdl che avevano promesso anche di restituirla, l’Imu. Quindi questo decreto non è stato un trionfo”. E ancora: “Mi ha sorpreso che Berlusconi abbia firmato per il referendum che abolisce il reato di immigrazione clandestina e interviene sulla Bossi-Fini: sono leggi che abbiamo fatto noi quando lui era presidente del Consiglio. Quindi glielo hanno spiegato male mi viene da pensare che non l’abbia letto bene: se invece sarà così sarà chiaro che gli unici che si oppongono all’immigrazione clandestina sono quelli della Lega”.