Politica

Governo Letta, Sonia Alfano: “15 del M5S pronti a voto con Partito democratico”

Intervistata da Klaus Davi, la presidente della Commissione antimafia al Parlamento europeo: "Più che per un Letta bis parlerei di senatori disposti a discutere alcuni punti imprescindibili sulla base dei quali costruire una intesa col Pd’'. Secondo l'eurodeputata un gruppo autonomo a Palazzo Madama potrebbe già contare su 20 componenti. Non vorrebbero uscire, ma non capiscono il senso del fondamentalismo della base"

”Tra i grillini il numero dei cosiddetti ‘dissidenti’ sta crescendo. Oscilla in base agli umori della politica. Comunque possiamo già parlare di un numero ‘utile’. Le posso assicurare che un numero utile per la fiducia c’è, c’era già prima. Siamo a ben oltre 10, direi 15”. Sonia Alfano, eurodeputata e presidente della Commissione antimafia al Parlamento europeo, ospite dell’ultima puntata del format “KlausCondicio”, condotto da Klaus Davi e mandato in onda su YouTube. 

Gli esponenti del Movimento 5 stelle sono pronti a votare per un Letta bis? “Più che per un governo Letta bis – ha risposto l’eurodeputata eletta da indipendente nelle liste dell’Idv) dal 2009 – parlerei di senatori disposti a discutere alcuni punti imprescindibili sulla base dei quali costruire una intesa col Pd’’. Si tratterebbe secondo Sonia Alfano di “ben più di una decina di dissidenti”. “Le aggiungo che un gruppo autonomo al Senato potrebbe già contare su 20 componenti – ha spiegato a Davi – Questi 20 da sempre si incontrano con componenti del Pd. Mi auguro che, però, questa scissione non avvenga. Sarebbe un vero peccato. I dissenzienti sono molti, ma sono in difficoltà perché dal Pd non arrivano i segnali che si aspetterebbero. Non vedono la mano tesa verso obiettivi di condivisione. Ma, sia chiaro, non vorrebbero uscire. Si tratta di senatori e deputati anche spinti dalle pressioni della base grillina costituita anche da artigiani, imprenditori, gente comune che sta male e che non capisce il senso di questo fondamentalismo e ne chiede conto. Parliamo pur sempre di una base elettorale del 25% dei voti. Quindi non solo un voto di protesta. Inoltre, secondo l’esponente politica siciliana, “almeno il 20 per cento di senatori e deputati non si ricandiderà più, visto il clima”.

Così, mentre Silvio Berlusconi continua a minacciare la tenuta del governo di larghe intese Pd-Pdl, c’è chi comincia a fare calcoli sulle possibili nuove maggioranze configurabili nel caso in cui il Popolo della libertà si sfili. Un calcolo che passa direttamente dai quattro senatori a vita nominati il 30 agosto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano