Politica

Cardinale Bagnasco: “Chiunque intoppa il governo, avrà una responsabilità storica”

Il presidente della Cei ha incontrato a Genova il primo ministro Enrico Letta, qualche ora prima del comizio di apertura della festa nazionale del Partito democratico. Il religioso ha chiesto stabilità delle istituzioni e sulla vicenda Berlusconi ha detto: "Non bisogna mai personalizzare il conflitto"

Tutto lavora per il mantenimento delle larghe intese. A chiedere stabilità anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha incontrato il presidente del Consiglio Enrico Letta prima del suo comizio alla Festa nazionale del Partito democratico.”L’ora è talmente urgente”, ha dichiarato Bagnasco intervistato da Famiglia Cristiana, “che qualunque intoppo o impuntatura, da qualunque parte provenga, resterà scritto a futura memoria. Nessuno partito può tirarsi fuori da scelte non rinviabili come l’emergenza lavoro o la legge elettorale, né permettersi di tirare a campare”. E parlando del tema più delicato, la sentenza di condanna per l’ex premier Silvio Berlusconi, ha detto: “Se una cosa va sempre evitata è quella di personalizzare il conflitto. La salvezza non va attesa da singole personalità, a qualsiasi schieramento appartengano”. 

“C’è sempre un clima surriscaldato e demagogico che preferisce all’affronto dei problemi la scorciatoia degli slogan e delle dichiarazioni incendiarie. Insomma, nulla di concreto, capace di invertire la direzione di marcia. E intanto c’è chi ha bisogno del pane. Non per modo di dire. Tutelare le famiglie immigrate è la strada per garantire alla nostra società uno sviluppo allargato che non teme insidie dal riconoscimento di altri soggetti che cooperano al bene comune, nel rispetto delle leggi”. 

E’ durato circa 30 minuti l’incontro tra il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, e il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Era presente anche monsignor Luigi Molinari, direttore dei cappellani del lavoro di Genova e don Gian Piero Cerzino, direttore della pastorale del lavoro. “Abbiamo parlato dei problemi del lavoro – ha detto monsignor Molinari – ma in chiave nazionale”.