Politica

Imu, Brunetta: “No aut aut”. Fassina: “Immorale abolirla per tutti”

Fassina (Pd): "Le risorse per cancellare l'Imu sulla prima casa non sono sufficienti ad esentare anche le abitazioni di lusso". Quale sia il clima il giorno dopo il vertice di Arcore, in cui il Pdl ha sostenuto l'incostituzionalità della decadenza di Berlusconi, lo si capisce dalle parole dell'ex ministro: "Non pensi Saccomanni di arrivare con una proposta 'prendere o lasciare'"

Il casus belli sono i ricchi e le loro case, per la gioia di Silvio Berlusconi. Il Popolo della libertà intima al governo l’abolizione totale dell’Imu, quindi l’esenzione anche per le prime case dei milionari. Così la partita per tenere in vita il governo salvando il Cavaliere pregiudicato si intreccia con la delicata questione della tassa. E mentre Enrico Letta assicura che non ci saranno ritardi sulla questione, il viceministro Pd Stefano Fassina frena: “Immorale, e non ci sono abbastanza risorse per esentare anche le case di lusso”.

Una posizione che non piace a Renato Brunetta che ci va giù duro: “Non pensi Saccomanni di arrivare in Consiglio dei ministri con una proposta ‘prendere o lasciare’. Non penso che sarebbe produttivo” dice il capogruppo azzurro alla Camera  intervenendo a SkyTg24. Il clima, dopo il super vertice di Arcore in cui il Pdl ha sostenuto l’incostituzionalità della decadenza di Silvio Berlusconi, è da resa dei conti e l’Imu sarà il tassello fondamentale per tenere in vita il governo delle larghe intese. Il Pdl ha promesso l’abolizione totale dell’imposta in campagna elettorale, e mete sul tavolo la richiesta di abolizione dell’imposta sulla prima casa (senza differenziazioni di reddito) e sui terreni agricoli. “Fino a oggi”, ha osservato Brunetta, “non c’è stata alcuna proposta ufficiale, ma solo indiscrezioni, chiacchiere. Sull’Imu io non ho nessuna informazione e mi sono anche stufato di questo modo di procedere per indiscrezioni del governo” dice l’ex ministro sottolineando che “i membri della cabina di regia non hanno avuto alcuna proposta ufficiale da parte di Saccomanni. Brunetta ricorda invece che “si sapeva sin dall’inzio che l’Imu era un problema e il Pdl il 22 luglio ha consegnato a Saccomammi un articolato con proposte e le relative coperture. Ma ad oggi ho sentito solo indiscrezioni, chiacchiere e non una proposta”.

Una posizione che non trova l’appoggio di tutti i membri del Partito democratico. Così Stefano Fassina, viceministro all’Economia a Rai Tre ha dichiarato: “Se il Pdl continua a privilegiare i super-ricchi se ne prenderà la responsabilità. Sarebbe davvero immorale togliere l’Imu a una famiglia abbiente che vive in 400 mq nel centro di Roma e non pensare a un esodato o a un disoccupato. Non cediamo a ricatti non per sventolare bandierine ma perchè il Paese è in difficoltà e ha bisogno di risposte”.

Sulla questione decadenza anche Brunetta sottolinea la necessità di una soluzione che non sia la perdita dello scranno a Palazzo Madama del senatore Berlusconi. “Se il Pd vota la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore aprirà la crisi. Per la decadenza di Berlusconi la parola spetta alla giunta – afferma – non si tratta di una decisione automatica, è un giudizio politico-parlamentare. E se il Pd dichiara che senza se e senza ma voterà la decadenza dal Parlamento del leader del Pdl è chiaro che è il Pd che apre la crisi”. Dai democratici ieri era arrivato lo stop: “Niente trattative”

“Finora siamo stati cauti e responsabili oltre ogni limite, a fronte di comportamenti politici inaccettabili verso il nostro leader, il nostro partito e i nostri elettori” afferma Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera e coordinatore dei dipartimenti del Pdl. “Non c’è più margine per rinvii e per logiche da accantonamento o aggiramento dei problemi”, spiega Capezzone e aggiunge che la riunione di ieri “ha fatto ulteriore e definitiva chiarezza. Il Pdl è unito su posizioni nette, chiare, inequivocabili, che poniamo sul tavolo del Governo, delle massime istituzioni, delle forze politiche che attualmente compongono la maggioranza. “E’ bene ribadire – sottolinea che al nostro partito si può chiedere tutto tranne tre cose. Non ci si può chiedere di non stare al fianco del nostro leader Silvio Berlusconi. Non ci si può chiedere di non difendere la democrazia italiana, e quindi la dignità e i diritti dei milioni di elettori di Berlusconi e del Pdl. Non ci si può chiedere di dimenticare i nostri impegni economici e fiscali, a partire dalla doverosa e totale abolizione dell’Imu su prima casa e agricoltura”.