Politica

M5S, Morra: “Napolitano? Da 60 anni sulle spalle dei contribuenti italiani”

Il capogruppo 5 Stelle a Palazzo Madama, in tema di costi della politica, ricorda che il capo dello Stato è in politica dal 1953. Aggiunge che il suo partito voterà compatto per la decadenza di Berlusconi e specifica che il Movimento non vuole tornare alle urne col Porcellum

I costi della politica, troppi e troppo elevati, sono uno dei nodi più urgenti per il Movimento 5 Stelle. A intervenire è Nicola Morra, capogruppo M5S al Senato, che attacca a questo proposito il capo dello Stato. Perché costa da tanto tempo, e a pagare sono gli italiani. “Quando lo abbiamo incontrato al Quirinale, – ha detto parlando con l’AdnkronosNapolitano ci ha detto che ha iniziato la sua carriera nel lontano 1953. Io tra me e me ho pensato che sono 60 anni che grava sulle spalle dei contribuenti italiani”. Inoltre, ha aggiunto, “un’altra fondamentale richiesta da avanzare a nostro avviso – aggiunge Morra – è quella del vincolo di due mandati per i parlamentari. Abbiamo costi che nessuno Stato moderno potrebbe sopportare, pena l’agonia”.

Morra affronta anche il nodo della decadenza di Silvio Berlusconi che non considera “eleggibile, non solo per la condanna ma anche per altri motivi. Il M5S non ha dubbi al riguardo. Ricordo – prosegue – che Vito Crimi“, suo predecessore al Senato, “è intervenuto anche sull’ineleggibilità per i titolari di concessioni pubbliche e per i loro legali, dunque anche per Niccolò Ghedini, presente in Senato solo quando viene il suo datore di lavoro”. I 5 Stelle, assicura Morra, non hanno dubbi: il 9 settembre voteranno compatti per la decadenza dell’ex premier da senatore. “Oltretutto se condannato – incalza Morra – Berlusconi non deve certo decidere le sorti del governo, dovrebbero essere gli altri a dire: ‘torniamo alle urne, con un condannato non governiamo’. Va riconsegnata all’elettorato la possibilità di decidere del suo futuro. Invece ascolto in giro ipotesi allucinanti. Vedo modelli di pensiero rivoltanti, pensano solo a tutelare i loro interessi”.

Il capogruppo smentisce inoltre che il Movimento 5 Stelle intenda tornare al voto col Porcellum. Infatti qualche giorno fa aveva proposto anche di votare con la vecchia legge elettorale pur di “mandare a casa” un “parlamento illegittimo”. “Gli equivoci possono originarsi certamente senza alcun secondo fine, ma in Italia, con la stampa, troppo spesso questo avviene con l’intento di screditare il M5s, attribuendoci posizioni diverse da quelle che effettivamente sosteniamo – precisa -. Ieri sulla legge elettorale qualcuno ha titolato inducendo a credere che noi si voglia il Porcellum: falso. Le nostre posizioni – afferma – sono state sempre chiare, sono anche adesso chiare, sempre che si voglia capire: noi vogliamo un’altra legge elettorale, che reintroduca la preferenza, che rispetti il diritto dei cittadini di scegliersi gli eletti (tutti i nostri candidati sono stati scelti dall’elettorato), che renda il parlamento italiano ‘pulito’, evitando che soggetti con problemi con la giustizia possano starci tranquillamente”.

Il M5s, invece, vuole “farla finita (dura dal 2005) con il Parlamento dei nominati dalle segreterie, con il parlamento degli eterni assenteisti, con il parlamento degli ‘irresponsabili’ al di sopra della legge. Se ancor oggi la situazione è questa è perché ‘gli altri’ (Pdl e Pdmenoelle in particolare) non hanno voluto cambiare ciò che a parole dicono di voler cambiare”. Detto questo, conclude il senatore M5S, “ è ovvio che, quando si tornerà alle urne, si potrà avere ancora questa legge elettorale, piaccia o non piaccia (ed a noi non piace, per ulteriore volontà di chiarezza). Ed allora, così come è avvenuto a febbraio passato, noi ci saremo. Questo significa volere il porcellum?“