Piacere quotidiano

Hora Benedicta, la birra d’abbazia palermitana in commercio da ottobre

Scura e aromatica, la bevanda prodotta dai monaci benedettini di San Martino delle Scale è la prima a essere realizzata in un monastero siciliano. Otto gradi, ricca di erbe medicinali e aromatiche, è già stata premiata a Bergamo come migliore creazione artigianale

Una birra artigianale prodotta in un monastero nei pressi di Palermo: esiste e pare sia così buona da aver suscitato la curiosità degli appassionati e il favore degli esperti. Oltre a detenere un primato importante: è la prima ad essere prodotta nell’isola all’interno di un monastero. Sono i monaci benedettini di San Martino delle Scale, frazione montana di Monreale, in provincia di Palermo, a dedicarsi alla sua preparazione, servendosi delle erbe del giardino, ricco di erbe medicinali e aromatiche.

All’interno della Hora Benedicta Abbey Ale ce ne sono diverse, sapientemente mescolate per ottenere un sapore unico, fra le quali genziana, liquirizia e finocchio. Il resto della ricetta, come prevedibile per una specialità che si rispetti, rimane segreto. Fra le cose conosciute c’è il fatto che nasca dall’utilizzo dell’apparecchiatura presente all’interno dell’abbazia e che questa birra scura dall’aroma intenso goda di buona compagnia. È stata preferita alle sue sorelle, tutte degne di nota e piuttosto simili fra loro, da una giuria composta dai monaci stessi e dai titolari del birrificio Paul Bricius di Vittoria (Ragusa), che commercializza la Hora Benedicta in Sicilia e nel resto d’Italia, mentre la vendita nella città di Palermo è gestita esclusivamente dal monastero.

Nella storia della Hora Benedicta la svolta avviene nel 2011, quando partecipando al concorso “Le birre de Nadal” di Bergamo, inaspettatamente vince il primo premio aggiudicandosi il riconoscimento di migliore creazione artigianale. E quel giudizio viene confermato oggi dalle parole scritte dal gastronomo siciliano Maurizio Artusi: “La Abbey Ale si presenta scura e con intensi profumi di liquirizia, caffè, cacao, con una leggera ferrosità e marcatamente tostata. Al palato risulta pastosa e beverina. Nonostante gli 8 gradi l’alcol è molto ben occultato dalla parte aromatica, aumentando, forse anche troppo, la facilità di beva”.

Per assaggiarla bisogna attendere il prossimo ottobre, quando verrà proposta al grande pubblico, ma in una nuova versione più chiara e ad alta gradazione. Soltanto pochi fortunati hanno gustato il contenuto di una delle duemila bottiglie messe in produzione e giugno e subito andate a ruba.

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