Politica

Lavoro, scontro Lega-Gal: sui poveri è guerra fra autonomisti

Il capogruppo del Carroccio in commissione Affari Costituzionali della Camera, Marco Rondini, ha duramente criticato le misure a sostegno di social card e giovani disoccupati che sarebbero "rivolte esclusivamente al Sud". Dura replica del gruppo Grandi Autonomie e Libertà: "Gaffeur inadeguato"

Sui poveri è guerra fra autonomisti. Il botta e risposta è avvenuto tra la Lega di Montecitorio e il gruppo Grandi Autonomie e Libertà (Gal) del Senato. “L’estensione dei finanziamenti da destinare alle Social Card sarebbe una buona idea se non fosse che, ancora una volta, a beneficiarne saranno esclusivamente i comuni del Sud – osserva il capogruppo del Carroccio in commissione Affari Costituzionali della Camera Marco Rondini – e stessa cosa è per i fondi a sostegno dei giovani disoccupati, inspiegabilmente indirizzati al solo meridione. Di fronte a questi riprovevoli strascichi di politica clientelare siculocentrica non si può non restare sbigottiti, specie per il fatto che a votarla saranno molti deputati eletti in quel Nord che continuano ad ignorare o, peggio, bistrattare” . “I poveri del settentrione – insiste – non sono diversi da quelli del meridione”.

Immediata è arrivata la replica da parte del Gal: “La Lega Nord, che ha il merito storico di aver determinato una svolta sull’importanza delle politiche autonomiste del territorio – ribattono il vicepresidente di Gal al Senato, Antonio Scavone e i senatori Giovanni Mauro e Giuseppe Compagnone -, purtroppo non riesce a liberarsi di una serie di gaffeur che, come le cronache raccontano, rischiano di offuscare le importanti iniziative dell’intero movimento”. “Dopo la nota vicenda delle grossolane esternazioni sul ministro Kyenge – proseguono i senatori – leggiamo sconcertati la gratuità delle affermazioni di Rondini, a questo punto inadeguato capogruppo in Commissione Affari Sociali. La ripresa del nostro paese, infatti, come indicato dai più significativi osservatori delle condizioni economiche dell’Italia, deve necessariamente passare da un piano di sviluppo per il Mezzogiorno che abbia una visione di insieme e durata pluriennale”. “Un piano che guardi a un Mezzogiorno responsabile e impegnato è, anche nell’interesse delle politiche della Lega Nord, l’unica strada per una ripresa definitiva dalle gravi condizioni in cui versa l’Italia”, concludono. “Non c’entra nulla l’attenzione verso il Sud e tanto meno i problemi strutturali che lo affliggono. Ciò che rivendico – risponde ancora Rondini – è il doppiopesismo che questo governo non manca di manifestare in ogni singolo provvedimento. I lavoratori onesti del Nord hanno uguale dignità rispetto a quelli del Sud’’.