Politica

Pdl in piazza. Letta: “Sostegno di Berlusconi al governo? Vedremo”

Il presidente del Consiglio, dopo le parole del Cavaliere in via Plebiscito, aspetta di vederlo alla prova dei fatti. Per il Pd, invece, l'ex premier ha mostrato "la solita doppiezza". Soddisfazione nel Pdl. Brunetta: "Quello che è accaduto oggi rivitalizza la democrazia". Polemiche di Lupi e Santanchè contro Famiglia Cristiana

Il sostegno di Berlusconi al governo? “Avremo modo di verificare i fatti concreti nei prossimi giorni”. Enrico Letta commenta così le dichiarazioni del Cavaliere dopo la manifestazione di oggi in via del Plebiscito. Secondo quanto riferito da Palazzo Chigi, la verifica di cui parla il presidente del Consiglio sarà possibile “a maggior ragione, visto che si apre una settimana cruciale con importanti provvedimenti in cantiere e da approvare da parte delle Camere”.

Tra i vertici Pd invece l’impressione che emerge è che quello di oggi è stato “il solito Berlusconi, con la solita doppiezza, che da una parte rassicura e fa la vittima, e dall’altra minaccia e usa toni inaccettabili verso la magistratura”. Per i democratici, infatti, “l’orizzonte dell’ex premier è il suo interesse e non l’Italia. Mentre dice che il governo deve andare avanti, si comporta per logorarlo”. Berlusconi, invece, “tenta l’impossibile” per Nichi Vendola, ovvero prova a “trasformare il ‘canto del cigno’ in un inno di battaglia. Dopo le parole Berlusconi, sempre più ‘basse intese’, altro che larghe intese”. Tuttavia, secondo Pierluigi Bersani “non si può governare a tutti i costi. Vedremo se nelle prossime settimane il Pdl riuscirà a non stare appeso come una protesi al capo e a distinguere le loro responsabilità politiche dalle questioni di Berlusconi”, osserva l’ex segretario. Interviene sulle parole dell’ex premier anche il leader della Cgil Susanna Camusso secondo cui il Cavaliere è “prigioniero delle sue sorti personali e disinteressato del Paese” e, aggiunge, “per dire che concretamente il governo va avanti si deve partire dalla riforma fiscale, dalla redistribuzione del reddito e dal lavoro. Dico questo – precisa – perché se l’idea è andare avanti e non affrontare i temi del Paese, non cambia molto”. 

C’è soddisfazione, invece, tra le file del Pdl per l’esito della manifestazione alla quale, secondo una nota ufficiale del partito, hanno partecipato 25mila persone. “Quello che è accaduto oggi, lo dico senza timore di retorica, ridà speranza a questo Paese e rivitalizza una democrazia ferita dall’uso politico della giustizia”, ha dichiarato il capogruppo alla Camera Renato Brunetta. Era presente anche Alessandra Mussolini che ha indossato una maglietta di protesta con la scritta, a caratteri cubitali ‘C’hann scassat ò cazz’, che in dialetto napoletano esprime in modo chiaro il suo pensiero sulla sentenza della Cassazione. Sulla promessa di sostegno all’esecutivo è intervenuto anche il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani. “Il governo – precisa – è saldo e lo sarà ancor di più se approverà i provvedimenti economici in favore dei cittadini e delle imprese. Mi auguro che anche il Pd sia all’altezza della responsabilità che noi abbiamo dimostrato anche oggi”.

È polemica però tra il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, secondo cui è ora che Berlusconi lasci la politica. ”Evidentemente a don Sciortino da tempo interessa solo una cosa: abbattere Berlusconi”, dice Lupi. Il direttore del settimanale cattolico, spiega, “non perde occasione, anche se non con la levatura professionale di certi suoi colleghi laici sulla cui scia sembra muoversi, per cercare di infierire sul leader del centrodestra. Lo fa incurante di valori che pure dovrebbero stargli a cuore, incurante del fatto che molti cattolici, come ad esempio il sottoscritto, nel centrodestra sono impegnati politicamente, e del fatto che molti cattolici lo votano”. D’accordo con Lupi anche Daniela Santanchè: “Più fede e meno politica – ha puntualizzato -: sarebbe bene che Famiglia Cristiana si occupasse delle questioni vere della persona e del Paese. E lasciasse gli odii e gli asti di parte ad altri”.