Cronaca

Napoli, il nuovo campo rom attrezzato finisce sopra un’ex discarica

Dopo anni di sgomberi e proteste popolari, lo scorso aprile l’ex commissario prefettizio del comune di Giugliano di Napoli, Maurizio Valiante, sceglie l’area di Masseria del Pozzo per allestire un campo rom attrezzato con acqua corrente, bagni, docce, elettricità. Il costo: 350 mila euro. Il terreno su cui l’insediamento sorge, però, è in uno dei territori a più alto tasso di inquinamento d’Italia ed esattamente di fronte a una vecchia discarica, Masseria del Pozzo, dove tra il 1995 e il 2002 sono stati sversati quattro milioni e mezzo di metri cubi di immondizia provenienti da Napoli e da altri 20 Comuni della provincia. Le analisi geofisiche hanno riscontrato anomalie magnetiche nell’area, mentre nelle acque del sottosuolo sono state trovate diverse sostanze pericolose. Intanto, ogni sera i circa 700 cittadini che abitano nel campo sono costretti a inalare il biogas che fuoriesce da decine di tubi installati sulle montagne della ex discarica. “Da lì esce del fumo bianco, lo chiamano biogas, non so cosa sia. Ci fanno la corrente”, racconta Giulian, uno dei rom che vive nel campo. “Il mio invito ai rom è andatevene via, cercate qualche terreno abbandonato, collocatevi lì e ricominciamo la battaglia”, dichiara Alex Zanotelli, che da anni è impegnato al fianco di queste comunità. Fabio Giombini, uno dei tre nuovi commissari straordinari insediati nel Comune dopo lo scioglimento per camorra, assicura che l’area è costantemente monitorata, anche se la Commissione sta lavorando per trovare un’altra sistemazione alla comunità: “Lì purtroppo tutta l’area ha problemi ambientali. Stiamo cercando delle situazioni per dislocare in più posti la comunità rom, con tutte le difficoltà del caso”. Intanto, però, nel campo già raccontano di problemi alla salute che starebbero colpendo soprattutto i più piccoli:  “Si respira male, di sera dobbiamo chiuderci nelle roulotte. I bambini si sentono male, i medici li hanno visitati e ci hanno detto che una persona sana qui si ammala in un anno”  di Andrea Postiglione