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Uk, società di security nella bufera. Chiesti rimborsi per “criminali fantasma”

La società G4S, già nel mirino delle polemiche per la gestione della sicurezza durante le Olimpiadi, avrebbe continuato a chiedere soldi per il controllo elettronico di persone espatriate, tornate in carcere e quindi private dei braccialetti, oppure addirittura decedute. Ora indagherà l’ufficio nazionale per le frodi gravi come annunciato dal ministro della Giustizia del Regno Unito Chris Grayling

Dalle polemiche durante le Olimpiadi allo scandalo di queste ultime ore. Il gigante globale dei servizi di sicurezza G4S, azienda internazionale ma con forti radici britanniche, entra nell’occhio del ciclone per una presunta frode denunciata dal ministro della Giustizia del Regno Unito Chris Grayling. Secondo l’accusa – e ora indagherà l’ufficio nazionale per le frodi gravi – l’azienda, che gestì la security anche durante le Olimpiadi di Londra della scorsa estate, avrebbe gonfiato numeri e dati delle persone soggette a braccialetti elettronici per avere più denaro pubblico. G4S, infatti, gestisce oltre a servizi privati anche alcuni servizi dello Stato, come il monitoraggio dei detenuti, ma è anche entrata in appalti per la gestione diretta di alcune carceri del Paese, caso, al mondo, più unico che raro. Così, dopo le polemiche olimpiche – G4S fu accusata di non essere riuscita a fornire, in tempo, tutto il personale necessario per la security dei siti dei giochi e il governo dovette richiamare militari dall’Afghanistan – ora l’azienda rischia di essere indagata, nelle prossime settimane, in ogni suo aspetto.  

Il ministro Grayling, intanto, ha anche spiegato ad alcuni parlamentari le caratteristiche della presunta frode. G4S avrebbe continuato a chiedere rimborsi per il controllo elettronico di persone espatriate, tornate in carcere e quindi private dei braccialetti, oppure addirittura decedute. Prima di denunciare il fatto, il ministro della Giustizia ha chiesto spiegazioni all’azienda, la quale si sarebbe rifiutata di cooperare. “Non ci sono prove certe della disonestà di G4S, ma ho invitato il Serious fraud office a investigare”, ha detto il ministro. La stampa britannica, tuttavia, oggi ha prodotto titoli e titoli sull’azienda, dando quasi per certa un’indagine penale sulla vicenda. Ogni giorno, nel Regno Unito, circa 15mila persone vengono monitorate. Ma G4S e Serco, un’altra azienda appaltatrice e che potrebbe essere indagata allo stesso modo, avrebbero chiesto rimborsi per circa 18mila persone al giorno. Tremila criminali fantasma, quindi, che ora dovranno essere giustificati.  

Intanto già ieri sera, ai primi rumors sulla notizia, in chiusura alla borsa di Londra le azioni di Serco e G4S avevano subito perso valore. Secondo il ministro, le somme non regolari sarebbero “significative”, in quanto gli appalti sono cominciati ben otto anni fa. Chiaramente, le due aziende hanno subito replicato. G4S ha promesso di condurre un’indagine interna e che eventuali errori verranno individuati e rimborsati al ministero della Giustizia, uno dei suoi più importanti clienti. “Teniamo in grande considerazione il rilievo del ministro e prenderemo le nostre iniziative il prima possibile”, ha detto Ashley Almanza, direttore esecutivo di G4S. Mentre Serco ha fatto sapere: “Abbiamo il nostro sistema di valori e abbiamo costruito la nostra reputazione sull’integrità. Siamo molto impegnati nel rispettare gli standard da noi attesi”. Sadiq Khan, laburista e ministro ombra della Giustizia, ha tuttavia chiamato in causa direttamente la polizia. “Ora deve intervenire, queste notizie sono veramente sbalorditive”.