Giustizia & Impunità

‘Razzo con Berlusconi, lumaca con stupratori’. Il Giornale attacca giudice Galli

Secondo il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, il giudice che ha confermato in appello la condanna all'ex premier sarebbe responsabile della mancata incarcerazione di un dentista milanese, condannato per violenza sessuale aggravata

Alessandra Galli, magistrato a due velocità: “razzo” con Berlusconi, “lumaca” con gli stupratori. Lo scrive Il Giornale, che attacca il pm che lo scorso 8 maggio ha confermato in appello la condanna a quattro anni di carcere e cinque di interdizione dai pubblici uffici per l’ex premier, Silvio Berlusconi. Secondo il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, il giudice Galli – lo stesso che ha contribuito in maniera decisiva ad evitare che i reati del Processo Mediaset cadessero in prescrizione – è responsabile della mancata incarcerazione di un dentista milanese condannato per stupro. 

“Il giudice Galli – scrive Il Giornale – doveva scrivere le motivazioni di un altro processo, assai meno noto al grande pubblico: il processo per stupro a carico di un dentista milanese, accusato di avere drogato le sue pazienti e avere ripetutamente abusato di loro. Nel giugno dell’anno scorso il processo d’appello approda alla seconda sezione penale della Corte d’appello di Milano. Presidente è il giudice Flavio Lapertosa; Alessandra Galli è giudice a latere e relatore. Il 12 luglio la Corte dichiara il dentista colpevole del reato di violenza sessuale aggravata dallo stato di soggezione delle vittime, e gli infligge sette anni di carcere. Ma oggi, ad esattamente un anno di distanza dalla sentenza, il dentista è ancora a piede libero”.

Il Giornale spiega anche le cause di questo episodio di malagiustizia: “La sentenza nei suoi confronti non è ancora definitiva perché manca il giudizio di Cassazione. E il processo in Cassazione non si può tenere per il semplice motivo che le motivazioni della condanna emessa in appello non sono mai state depositate: né al momento della lettura della sentenza, né nei quindici giorni successivi, e neanche nei sessanta o novanta giorni che per il codice di procedura penale sono il limite di ritardo invalicabile. Il dentista è sempre a zonzo, anche se per la giustizia è colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio di un delitto terribile. Il giudice che deve scrivere le motivazioni della sua condanna è il relatore del suo processo, Alessandra Galli.

La Galli – ricorda il quotidiano diretto da Sallusti – è lo stesso giudice “che ha dato il suo contributo decisivo per arrivare a sentenza in tempo utile: basta ricordare le visite fiscali inviate in ospedale per controllare se Berlusconi fosse davvero malato, i ripetuti dinieghi di rinvio per impedimento elettorale, le motivazioni della condanna depositate nel termine minimo previsto dal codice, e quasi mai rispettato nei processi normali, ovvero quindici giorni”.