Politica

Caso Idem, il ministro convoca i giornalisti. “Chiarimenti, ma non dimissioni”

Secondo l'Ansa l'ex campionessa intende fornire spiegazioni, ma non rinunciare all'incarico di governo. Alle 15 convocata una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Intanto la Procura di Ravenna ha cominciato le verifiche sulla casa-palestra. E potrebbe scoppiare un altro caso per uan questione relativa a contribuiti pensionistici

Ore 15 la parola passa a Josefa Idem. Il ministro per le Pari Opportunità, dopo le rivelazioni del fattoquotidino.it sull’Ici non pagata con un escamotage, fornirà ai giornalisti “chiarimenti” e non un annuncio di dimissioni. Sarà questo l’argomento, secondo l’Ansa, l’oggetto della conferenza stampa prevista nel pomeriggio a palazzo Chigi. Fonti del ministero per le Pario Opportunità non hanno voluto fornire anticipazioni su quello che il ministro intende riferire ai giornalisti. Altre fonti interpellate dall’agenzia hanno lasciato intendere che il ministro, da alcuni giorni nella bufera per il mancato pagamento delle imposte sulla sua abitazione-palestra, non avrebbe intenzione di dimettersi, ma di dare spiegazioni possibili sulla vicenda che la coinvolge. Finora l’ex campionessa ha rilasciato una sola dichiarazione spiegando che di tutto si occupava il suo avvocato e che aveva già spiegato.

Sono iniziate, intanto, le verifiche della procura di Ravenna sulle carte che il Comune, attraverso la polizia municipale, ha trasmesso ieri agli inquirenti sulla casa-palestra. Ma non l’unico nodo che dovrà sciogliere il ministro: ci sono da verificare il presunto mancato pagamento di contributi pensionistici. A tirare fuori il nuovo caso è stato Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione che alla Stampa ha spiegato che nel 2006, prima della sua nomina come assessore allo sport, la Idem sarebbe stata ‘virtualmente’ assunta dall’associazione Kajak, presieduta dal marito Guglielmo Guerrini con lo scopo, secondo il consigliere, di addebitare al Comune gli oneri previdenziali. Gli assessori che per svolgere la propria funzione si mettono infatti in aspettativa dal proprio lavoro dipendente, hanno gli oneri previdenziali pagati del Comune. L’ipotesi di Ancisi è che il rapporto di lavoro fosse “fittizio e strumentale”: l’associazione, infatti, ha avuto la Idem come prima e unica dipendente ed ha versato i contributi solo per dieci giornate di lavoro. Dopodiché, con l’aspettativa, per gli undici mesi in cui la Idem ha svolto il suo ruolo di assessore, gli oneri sono stati addebitati al Comune: complessivamente vennero versati 8.642 euro. Poi, del rapporto di lavoro con l’associazione, più nessuna traccia.

Intanto nel Pd comincia qualche malumore, anche se la Idem per ora ha incassato la fiducia del premier. “Dovrebbe valutare seriamente l’ipotesi di togliere il Governo Letta dall’imbarazzo di dover scegliere per lei” scrive il deputato democratico Dario Ginefra su Twitter.