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Giappone: l’allegra gestione dei fondi per la ricostruzione

Paese che vai, “distrazione” che trovi…

Il quotidiano Asahi, che da un po’ di tempo ha ritrovato un po’ di coraggio (sarà che i new media, sempre più attivi sulla rete, stanno facendo crollare le vendite dei giornali, oltre che intaccarne la credibilità) ha pubblicato ieri il risultato di un’inchiesta che in Italia non farebbe notizia, ma che in Giappone sta provocando un’ondata –   vedremo però quanto dura – di indignazione popolare.

Ricordate il terribile tsunami del marzo 2011? Oltre 18 mila vittime, più di un milione di persone in qualche modo coinvolte, bisognose d’aiuto. Una gigantesca campagna di solidarietà, sia a livello nazionale che internazionale. Bene: ora si viene a sapere che oltre 200 miliardi di yen (2 miliardi di euro) che il governo aveva immediatamente stanziato sono stati, in modo più o meno creativo, “distratti”, e utilizzati per luoghi e finalità che poco c’entrano con lo tsunami e le popolazioni coinvolte.

Si va dalla promozione di vini e formaggi nella lontana isola di Hokkaido, alla produzione di guide per ristoranti della prefettura di Aichi, fino alla più bizzarra di tutte:  il conteggio di una specie di tartarughe marine in via di estinzione. Ad utilizzare oltre tre milioni di yen (300 mila euro) dei fondi per la ricostruzione  in questo modo è stata Kagoshima, nell’isola di Kyushu, città – guarda caso – gemellata con Napoli e situata ad oltre 1200 chilometri dai luoghi del disastro. “Io ho solo risposto ad un annuncio del Comune – ha raccontato uno dei 10 studenti assunto per il conteggio – ho fatto il mio lavoro e sono stato pagato. Certo, anch’io mi sono chiesto che senso aveva, sia per quanto riguarda l’utilizzazione dei fondi, sia per le stesse tartarughe. Dovevamo solo contarle, nient’altro, nemmeno cercare di scovare, e magari proteggere le loro uova”.

Il dettagliato elenco delle “distrazioni” fornito dall’Asahi è finito nelle mani del governo, che per bocca del portavoce e Capo di Gabinetto Yoshihide Suga, anche lui “chiacchierato” per l’intensa attività di pubbliche relazioni (leggi cene e libagioni in discreti ristoranti, pratica in uso negli ’70 e ’80 ma di recente pressochè scomparsa) con i direttori dei grandi giornali, ha deciso di istituire una commissione d’inchiesta. Ma precisando subito, ovviamente, che le “distrazioni”, se davvero ci sono state e su questo pare non vi siano dubbi, sono avvenute durante la passata legislatura, quando al governo c’erano i democratici.

Dal punto di vista politico potrebbe anche bastare: anche perchè il governo ha altre e più serie gatte da pelare, visto che la tanto apprezzata Abenomics ha provocato, negli ultimi dieci giorni, l’ennesimo crollo della Borsa: meno 20%.

Ci si chiede tiuttavia se anche la magistratura si riterrà soddisfatta, visto che la legge speciale vietava espressamente l’uso dei fondi e l’assunzione di persone per attività non direttamente legate alla ricostruzione. E invece, stando all’Asahi, il 97% dei fondi e dell’assunzioni sono state “distratte”.

Ovviamente, all’insaputa del governo.