Scienza

Anche Cern e Ue per realizzare il primo supermicroscopio in Medio Oriente

Si chiama Sesame ed è una sorgente di luce di sincrotrone che permetterà di osservare i processi che avvengono nelle cellule, le proprietà di materiali avanzati, le caratteristiche delle opere d’arte. Oltre agli obiettivi scientifici il progetto mira a promuovere la pace nella regione attraverso la cooperazione scientifica

Il Cern e la Commissione Europea contribuiranno alla realizzazione del primo supermicroscopio costruito in Medio Oriente, che sta sorgendo in Giordania e al cui progetto è interessata anche l’Italia. Si chiama Sesame (Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East) ed è una sorgente di luce di sincrotrone che funziona come un gigantesco microscopio che permetterà di osservare i processi che avvengono nelle cellule, le proprietà di materiali avanzati, le caratteristiche delle opere d’arte.

Appena vi sarà il definitivo via libera parlamentare, vi parteciperà anche l’Italia attraverso l’Istituto nazionale di fisica Nucleare (Infn) ed Elettra – Sincrotrone di Trieste. Il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) ha proposto per questo un finanziamento che attende ora il parere finale delle Commissioni parlamentari. L’Italia, forte della sua competenza nella fabbricazione di questi strumenti, produrrà alcune parti della macchina (le cavità risonanti) e si occuperà di formazione del personale. Attraverso l’accordo annunciato la Commissione Europea contribuirà con 5 milioni mentre il Cern fornirà a Sesame i magneti per l’anello di accumulazione di elettroni, cuore dell’infrastruttura.

La costruzione del supermicroscopio è iniziata nel 2003, nel sito di Allan, poco a nord della capitale giordana, Amman. Sesame è una delle infrastrutture di ricerca più ambiziose in Medio Oriente ed è frutto della collaborazione unica fra ricercatori provenienti da Bahrain, Cipro, Egitto, Iran, Israele, Giordania, Pakistan, Autorità palestinese e Turchia. Oltre agli obiettivi scientifici il progetto mira a promuovere la pace nella regione attraverso la cooperazione scientifica.