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Servizio Pubblico, Travaglio: “I divisivi e i condivisi (da Berlusconi)”

Marco Travaglio apre il suo editoriale, menzionando una striscia di Stefano Disegni, pubblicata su “Il Misfatto”, che raccontava la storia di una vecchietta scippata da un ladro, il quale, a sua volta, denunciava il presunto giustizialismo della donna. “Appariva alla fine un signorino occhialuto e azzimato” – afferma il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” – “un tipico esponente del Pd, un incrocio tra Enrico Letta e Gianni Letta, che invitava a un passo indietro e al dialogo costruttivo. E intanto il ladro si dileguava con la refurtiva”. Il giornalista, attraverso questa ironica metafora, dà una definizione di “divisivi” e di “condivisi”. “Chi non condivide è un terrorista o un sabotatore della pacificazione” – spiega – “chi è condiviso piace a Berlusconi. Enrico Letta, ad esempio, non è divisivo perchè è impossibile dividerlo dallo zio Gianni. Tutto deve piacere a Berlusconi, altrimenti è divisivo”. E cita esempi di “divisivi”, come Prodi, Rodotà e le figlie di Enzo Tortora, alle quali Berlusconi ha ribattuto: “Fareste meglio a tacere”