Politica

Rimborsi, deputati M5S: “Restituiremo eccedenze”. Grillo: “Fuori chi tiene soldi”

E' iniziato il "Tutti a casa tour" e il leader del Movimento ripete nuovamente ad Avellino il suo pensiero sulla questione della diaria dei parlamentari. Contemporaneamente a Montecitorio gli eletti sono riuniti per affrontare il nodo diaria che ha scatenato polemiche interne ed esterne negli ultimi giorni

‘Quello che non viene speso, verrà restituito. Lo abbiamo deciso tutti insieme”. Così Vito Crimi e Roberta Lombardi, capigruppo dell’M5S al Senato e alla Camera, al termine dell’assemblea dei parlamentari 5 Stelle. “Non c’è stata alcuna votazione” hanno precisato i due capigruppo al termine di una lunga riunione che si è protratta fino a tarda sera dopo le ultime tensioni e l’anatema del leader. “Ci affidiamo al buon senso delle persone” hanno precisato Crimi e Lombardi spiegando che i rimborsi dei parlamentari dell’M5S saranno “organizzati in macroaree” ed in base “ad uno schema su Excel. Non aspettatevi di vedere gli scontrini ma metteremo delle aree in questo schema” hanno concluso. Alcuni parlamentari hanno invece spiegato che potrà essere rimborsato “tutto quello che sarà necessario per la vita a Roma e per le nostre famiglie e che tutto il resto sarà restituito”. Una soluzione che sembra riappacificare gli animi dopo l’ultima – netta – critica di Grillo e che porta Lombardi a dire: “Siamo tutti in White list”.

Del resto il pensiero del leader era stato chiaro: “Chi vuole tenersi i soldi se li terrà .. Vuole fare carriera? Si mette fuori da solo”. Il pensiero di Beppe Grillo sulla questione della diaria dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. era suonato chiaro ad Avellino. La querelle era nata dopo un “sondaggio” interno agli eletti sulla restituzione su base volontaria dei rimborsi previsti per legge. Il leader M5S  sull’argomento non fa passi indietro, ma punta il dito contro i media: “Ci fanno la battaglia sulla diaria perché uno o due hanno protestato. Ma ci sono ragazzi bravissimi, e invece vanno a cercare due-tre cento euro di chi ha detto non ce la faccio”.  

A Montecitorio eletti M5S riuniti per discutere la questione diaria. In contemporanea al comizio di Grillo era iniziata a Montecitorio, all’auletta dei gruppi, l’assemblea plenaria dei parlamentari M5S chiamati ad affrontare il nodo diaria.  I mal di pancia, assicurano i dissidenti, erano legati soprattutto ai toni, all’attacco mediatico perpretato dallo stesso Grillo ai danni dei parlamentari stellati sul suo blog. “Le regole sui rimborsi sono state cambiate in corsa – fa notare più d’uno – per meri fini elettorali, ma se Beppe ce lo avesse detto con chiarezza probabilmente nessuno avrebbe fatto storie. Il problema è che vogliono prenderci per i fondelli… ‘e accà nisciuno è fess’…”. “Grillo è stato chiaro – assicura un deputato col dente avvelenato – dice che spesso ci perdiamo in votazioni inutili è che questa sulla diaria è una questione da non mettere ai voti: è già scritta nel Codice di Comportamento. Mente sapendo di mentire. Ma se la linea è decisa è inutile votare, non prendiamoci in giro ulteriormente”. A raccontarlo è un altro deputato, che spiega come il leader stellato, nell’incontro a Montecitorio, abbia in realtà riconosciuto come il Codice si presti a una doppia interpretazione.

Nel frattempo la “faida” interna era sbarcata anche sul web. L’intervista del deputato del M5S Adriano Zaccagnini, che all’Huffington Post ha confidato il suo dissenso per la gestione del caso, è stata linkata da un simpatizzante con un commento più che esplicito: “Un altro da sbattere fuori….senza discutere …..”. Nulla di eclatante se non che il post viene commentato da Alessandro Di Battista, collega di Zaccagnini alla Camera, e poi da una altra deputata: Emanuela Corda. “A breve conoscerete le mie ‘eccedenze’ – scrive la parlamentare – Sono solo in attesa delle comunicazioni del gruppo perché a differenza di altri tendo a rispettare le decisioni della maggioranza e non utilizzo i media per promozionare me stessa”.  

Per aiutare Grillo a dirimere la questione la capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, aveva inviato ieri una mail ai deputati. Il cuore della missiva è quello di dare una ”soluzione alle situazioni più spinose” per consentire a Beppe Grillo di poter tornare in piazza con una parola chiara sulla questione della restituzione della diaria. Così alla fine è stato, anche se c’è da aspettarsi nuove tensioni che potrebbero sfociare, dice più d’uno, in nuove espulsioni dei più riottosi

Partito il “Tutti a casa Tour” per le prossime elezioni comunali. E intanto è partito il ”Tutti a casa Tour”, il nuovo giro elettorale per le comunali che Grillo sul suo blog annota: sarà un “tour come tutti gli altri: speciale. Ma si respira un’aria diversa, elettrica, frizzante. È l’onda lunga dello Tsunami che ha sconvolto la politica italiana”. Ora, dice, siamo “in Parlamento da prima forza politica in Italia. Non un punto di arrivo, ma una tappa. Oggi si riparte. Il nostro obbiettivo è sempre lo stesso: mandarli tutti a casa. Stateci vicino”. ”Un anno fa i cittadini iniziavano  ariprendersi le istituzioni, a partire da Sarego, Comacchio, Mira e Parma. Dopo pochi mesi – ricorda Grillo – il M5S è diventata la prima forza politica in Sicilia e 15 cittadini sono entrati come testa d’ariete nelle istituzioni. Poco dopo in fretta e furia venivano indette le elezioni politiche. E allora la raccolta firme, i banchetti sotto la neve, il Firma day, il Massacro tour, lo Tsunami, piazza San Giovanni, l’ingresso in Parlamento da prima forza politica in Italia. Non un punto di arrivo, ma una tappa. Oggi si riparte”.