Politica

Rimborsi, Grillo ai parlamentari M5S: “Nomi di chi tiene i soldi”. Lo staff frena

Dopo le polemiche sulla restituzione dei soldi il leader dei Cinque Stelle incontra i parlamentari: "Bisogna rispettare ciò che si è firmato, senza fare la cresta sui rimborsi". Insomma: "Fanculo ai soldi". Gli addetti alla comunicazione del Movimento: "Deciderà l'assemblea e sarà sovrana". Berlusconi: "Grillo è nervoso, i burattini gli sfuggono"

Bisogna rispettare ciò che si è firmato, senza fare la cresta sui rimborsi e quindi “vaffa anche ai soldi”. Beppe Grillo incontra a Montecitorio i parlamentari del Movimento Cinque Stelle e cerca di ristabilire l’ordine dopo le polemiche sulla restituzione dei rimborsi forfettari. Il leader genovese taglia corto: “Metteremo nomi e cognomi di chi vuol tenersi i soldi”. Il senso Tuttavia “non dimenticheremo chi siamo e da dove veniamo”. E dunque il riferimento sembra proprio alla polemica sulla diaria dei parlamentari: “Se avete firmato qualcosa, dovete rispettarlo. Non si fa la cresta su ciò che non è rendicontato”. Insomma: “Fanculo i soldi!”. E quindi il deputato siciliano Venturino “che si tiene i soldi è un pezzo di merda“. Parole inequivocabili e infatti non smentite. Ma lo staff del Movimento interviene per mettere un freno all’annuncio di una “black list” di chi tiene i soldi: “Decide l’assemblea, ogni decisione è stata rinviata, lo ha detto anche Beppe. L’assemblea deciderà – chiariscono dallo staff – e sarà sovrana”.

Al termine della riunione Grillo, con i giornalisti, sceglie l’ironia: “Abbiamo fatto un decalogo: tutto ciò che è eccedente lo prendiamo io e Casaleggio“.

A bordo di un’auto bianca Grillo era arrivato alla Camera rilasciando una sola dichiarazione: “Questa è una entrata abusiva, è giusto perché sono un abusivo”. Manca Gianroberto Casaleggio, ma c’è Filippo Pittarello, della Casaleggio Associati. Pittarello, che ha altre volte accompagnato il leader M5S negli appuntamenti politici, ha anche preso la parola durante l’incontro. 

Il comico ha definito i Cinque Stelle come la Protezione Civile. Beppe Grillo definisce così il movimento da lui guidato entrando per la prima volta a Montecitorio per la riunione con i parlamentari. “I partiti se ne sono andati – dice – c’è un modello unico, come nelle tasse. Noi siamo la protezione civile”. Quello portato avanti dal Movimento Cinque Stelle è un cambiamento “morbido, ma ci dovrà essere. Se non ci fossimo noi ci sarebbero forze veramente sovversive. Stiamo proteggendo la democrazia di questo Paese”. E insiste: “Siamo quelli che prenderanno le macerie di questo paese, come i nostri padri dopo la guerra si aiutavano tra loro. Questo cambiamento sarà morbido ma ci dovrà essere. Se non ci fossimo noi ci sarebbero forze veramente sovversive”, aggiunge.  

Da qui la necessità di parlare con le persone il più possibile e con ogni mezzo anche la tv, ma non nei talk show. “Purché non siano talk-show – spiega – andate in tv a spiegare ai cittadini le nostre idee”. “Fermatevi per la strada a rispondere ai giornalisti – si raccomanda Grillo – Loro agiscono con le menzogne, noi reagiremo con rispetto e verità”. E quindi avanti con il programma del Movimento: “Lavoriamo sui 20 punti del programma. Referendum propositivi, senza quorum, e leggi di iniziativa popolare”. L’obiettivo è “salvare le persone: la gente è alla disperazione. Non servono economisti: serve il buonsenso”. Poi ha concluso: “Non siamo attaccati alle poltrone. Se non riusciremo a cambiare questo Paese, meglio andarsene in massa. Abbiamo fatto la più grande rivoluzione di questo Paese, d’Europa e forse del mondo”.

Sulla giornata di dibattito interno ai 5 Stelle arriva il sigillo ironico di Silvio Berlusconi: ”Lasciamo perdere Grillo che è nervoso perchè i burattini che sono in Parlamento e che lui guida attraverso internet gli stanno scappano di mano. La presenza di questo signore in politica è un anomalia spero che possa essere un fenomeno che si chiude”.