Politica

Dell’Utri: “Enrico Letta? Bravissimo, col caso Biancofiore ha avuto le palle”

“E’ stato giusto togliere le pari opportunità alla Biancofiore. Enrico Letta ha dimostrato di avere le palle“. Sono le parole di Marcello Dell’Utri sul nuovo premier, a “La Zanzara”, in onda su Radio24. “Enrico Letta” – continua – “è molto bravo. E’ accorto, prudente, sobrio, ha tutte le qualità, il meglio possibile rispetto ad altri esponenti politici, anche del Pdl, dove ci sono persone capaci e straordinarie, ma anche tanti incapaci“. E aggiunge: “Letta ha tutto dalla sua parte, è giovane, brillante. E’ ovvio che Berlusconi gli dia le carte. Ma ha scelto un partner abile a cui darle. Sicuramente Enrico Letta saprà prendere il testimone”. L’ex senatore Pdl, che si trova a Santo Domingo dove, a suo dire, “si rompe i coglioni”, pronuncia un tributo accorato anche a favore di Berlusconi: “Hanno torturato Silvio come all’Inquisizione. E il suo Torquemada è il tribunale di Milano. Mi meraviglio che abbia ancora voglia di lottare e che sia vivo, per queste cose ci si ammala, anche gravemente”. Ma precisa: “Non è possibile un salvacondotto per Berlusconi, è una cosa che non si può fermare. E’ appeso alle sentenze, ma se lo condannano non farà saltare il banco, ha fatto una straordinaria svolta, una scelta storica con l’unico governo possibile”. Dell’Utri poi lamenta la sua situazione giudiziaria: “A Santo Domingo non posso toccare i soldi in banca, me li ha bloccati la procura di Palermo e mi hanno pure sequestrato la casa. Una cosa allucinante e incredibile. Per vivere faccio la colletta tra gli amici, mi faccio prestare i soldi, poi li ridarò”. E precisa: “Nei conti di Santo Domingo ci sono i soldi della casa sul lago che ho venduto a Berlusconi”. Il politico si esprime poi inevitabilmente su Antonio Ingroia (“non vuole andare ad Aosta perchè non sa sciare”) e sulla recente laurea della figlia Marina: “Volevo andare a Miami per festeggiare l’evento, ma non sono potuto andarci perchè, essendo condannato in secondo grado, mi hanno negato il visto per gli Stati Uniti. Una grande mortificazione, c’erano tutti i miei familiari tranne me” di Gisella Ruccia