Cronaca

Andreotti, Berlusconi: “Ha fatto la storia. Indegna lotta della sinistra contro di lui”

Funerali in forma privata per il senatore a vita che non aveva partecipato al voto di fiducia del governo Letta per motivi di salute. Né camera ardente, né esequie di Stato. Napolitano: "Sarà la storia a giudicare". Protesta del M5S in Senato ma per "motivi tecnici"

Addio al “Divo” Giulio, uno dei protagonisti assoluti più controversi e discussi della politica italiana. Presidente del Consiglio dei ministri per sette volte e molte volte responsabile dei dicasteri di Difesa, Esteri ed Economia, Giulio Andreotti è morto oggi alle 12.25 a Roma, dove era nato nel 1919. I funerali del senatore a vita, che non aveva partecipato al voto di fiducia del governo Letta perché da tempo in precarie condizioni di salute, si svolgeranno in forma privata. Non ci saranno né camera ardente, né esequie di Stato. L’anno scorso, sempre nel mese di maggio, si diffuse la notizia della sua scomparsa: “Mi danno per morto. Bene, mi allunga la vita”, commentò Andreotti uscendo dall’ospedale. 

LE ACCUSE DI MAFIA E LA PRESCRIZIONE – Nella lunghissima carriera politica che copre tutta la storia della Repubblica italiana (fotogallery), Andreotti era stato accusato di essere il mandante dell’omicidio Pecorelli, ma soprattutto uno dei principali referenti della mafia siciliana. Un’accusa da cui era uscito quasi indenne grazie a una storica prescrizione (“fino alla primavera del 1980”) del 2 maggio 2003 riguardante il reato di associazione a delinquere visto che in quegli anni non c’era ancora il reato di associazione mafiosa, il 416 bis. Nella memoria degli italiani si imprimono le grida del giovane avvocato del senatore a vita, Giulia Bongiorno: “Assolto! Assolto! Assolto!”. In realtà però è solo per le accuse successive alla primavera del 1980, che la Corte d’appello lo assolve, ma sempre con la vecchia insufficienza di prove. Infine, la Cassazione conferma l’appello il 15 ottobre del 2004.

LE REAZIONI DI TUTTA LA POLITICA ITALIANA – La notizia della morte di Andreotti fa il giro del mondo, ma è soprattutto in Italia che il senatore a vita viene citato e commemorato. Da Romano Prodi che ne ricorda la caratura da “statista” a Silvio Berlusconi che parla di una “lotta indegna di un paese civile scatenata contro di lui dalla sinistra”. E mentre il web lo evoca con il nome di ‘Belzebù, anche i suoi detrattori in vita ne ricordano la figura di uomo di Stato, da Antonio Di Pietro ad Antonio Ingroia. Freddo il Movimento 5 stelle che con Giulia Sarti scrive: “E’ morto il condannato prescritto per mafia”. Cinque stelle che in Senato fischiano durante il minuto di silenzio, ma poi precisano: “Anche noi abbiamo osservato il minuto di raccoglimento”. Definitivo Oliviero Diliberto: “Era un avversario di livello, oggi i nostri avversari sono degli omuncoli, come d’altro canto anche noi”.

Cronaca ora per ora

Ore 20.44 – Monti: “Cercò sempre di superare divisioni politiche”
Giulio Andreotti ha sempre cercato,durante la sua lunga vita politica, di superare le divisioni fra le forze politiche, dialogando e collaborando con tutti i protagonisti, pur mantenendo sempre ferma la volontà di opporsi ad ogni forma di estremismo. La visione di Andreotti ha anche permesso all’Italia di affermarsi come attore significativo dello scenario internazionale”. Lo afferma il senatore Mario Monti  

Ore 20.33 – Movimento 5 stelle: “Anche noi abbiamo osservato il minuto di raccoglimento”
Anche il M5S ha osservato il minuto di raccoglimento chiesto al Senato per ricordare il senatore Giulio Andreotti. Lo precisa l’ufficio di comunicazione del gruppo di palazzo Madama spiegando che le proteste dei senatori Cinque Stelle, a seguito del mancato accoglimento della seconda richiesta di verifica del numero legale, si sono solo inizialmente sovrapposte all’inizio della commemorazione letta dalla vicepresidente Valeria Fedeli. Tuttavia, precisano al Gruppo, quando è stato chiesto il minuto di raccoglimento anche i senatori del M5S si sono adeguati.

Ore 20.14 – La segretaria: “Mi disse: ‘Davanti a Dio sono innocente’. Alla vigilia del processo di Palermo di consegnò 10 pagine che ho dato alla famiglia”
Nel 1993, “alla vigilia della sua prima udienza al processo di Palermo, il presidente mi consegnò uno scritto”, dice Patrizia Chilelli, storica segretaria del presidente Giulio Andreotti, al suo fianco dal 1989. Si tratta di “una decina di pagine – spiega – che fanno capire l’uomo Andreotti e soprattutto sono una bella testimonanza di fede. Su uno di quei fogli, scritti a mano, il presidente annotava: ‘Davanti a Dio sono innocente…”. “Da tempo – conclude – ho consegnato quello pagine alla famiglia. Sarebbe bello se i familiari le rendessero note…”.  

Ore 19.40 – Stefania Craxi: “La storia gli restituirà l’onore che merita”
“Con Giulio Andreotti scompare uno dei protagonisti indiscussi della nostra storia repubblicana. Un uomo che ha segnato il corso politico italiano, che può essere giudicato e criticato, ma che non può essere additato, al pari di altri statisti della Prima Repubblica, come l’incarnazione di tutti i mali. La storia si incaricherà di restituire a Giulio Andreotti tutti gli onori che merita”. Lo dichiara Stefania Craxi.  

Ore 19.38 – Bagarre in Aula del M5S
Bagarre dei 5 Stelle in aula al Senato durante il minuto di raccoglimento per la scomparsa di Giulio Andreotti. A indispettire i grillini la mancanza del numero legale con relative richieste di verifica da parte dei 5 Stelle. La commemorazione per la scomparsa di Andreotti non placa la rabbia dei senatori stellati, che contestano e dai loro scranni gridano ‘vergogna’ mentre la vicepresidente Valeria Fedeli invita l’emiciclo a un minuto di raccoglimento. 

Ore 19.19 – Gianni Letta: “Lo ricordo come padre della patria”
“Vogliamo tributare qui un pensiero riconoscente a questo padre della Patria, Giulio Andreotti”. Con queste parole Gianni Letta apre la cerimonia di consegna dei premi Guido Carli nella sala della Regina a Montecitorio. “Scusatemi la voce ma sono molto emozionato – esordisce l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio- sono andato appena a omaggiare Andreotti a cui ero legato da una amicizia vera, devota e irripetibile” 

Ore 18.47 – Forlani: “Esempio di serietà e coerenza”
”E’ stato un esempio di grande serietà e coerenza anche se presentava la sua immagine con un certo distacco e sense of humor.  

Ore 17.39 – Totti: “Romanista come pochi, ci tiferà dal cielo”
”Oggi il nostro Paese ha perso un pezzo della sua storia… Giulio Andreotti è stato uno dei personaggi italiani più importanti dell’epoca moderna”. Sono le parole con cui il capitano della Roma, Francesco Totti, ha voluto ricordare la figura del sette volte presidente del Consiglio scomparso oggi”. “Sono certo – prosegue Totti – che continuerà a fare il tifo per noi anche dal cielo con la stessa passione di tutta una vita”. 

Ore 16.50 – Vietti (Csm): “Protagonista indiscusso di una intera stagione della politica”
Cordoglio per la scomparsa del sentore a vita Giulio Andreotti, “protagonista indiscusso di un intera stagione della politica italiana” viene espresso dal vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Michele Vietti, che formula le “più sincere condoglianze” alla moglie e ai figli dell’uomo politico scomparso.

Ore 16.48 – Hammad (Anp): “Sostenitore del dialogo. In prima fila contro guerra in Iraq”
La morte di Giulio Andreotti è “una grave perdita per l’Italia e per tutti quelli che lo hanno conosciuto”. Con queste parole Nemer Hammad, ex rappresentante dell’Autorità nazionale palestinese in Italia, oggi consigliere politico del presidente Mahmoud Abbas, ricorda commosso il senatore, nel giorno della sua scomparsa. “Ho tanti ricordi – dice Hammad ad Aki-Adnkronos International – ma soprattutto non dimenticherò mai i suoi grandi sforzi per evitare la Prima Guerra del Golfo”.

Ore 16.32 – Il ministro della Difesa Mauro: “Perdita gravissima per l’Italia”
La scomparsa del Senatore Giulio Andreotti rappresenta una perdita gravissima per l’Italia”. Lo scrive il ministro della Difesa Mario Mauro in un telegramma inviato alla famiglia del senatore. “La sua esistenza – rileva Mauro – lascia un segno profondo nell’intera storia repubblicana del nostro Paese ed un ricordo indelebile quale uomo politico e di cultura di massimo spessore. Gli innumerevoli incarichi di governo ricoperti durante le passate legislature, ed in particolare quello di ministro della Difesa, testimoniano l’attaccamento incondizionato ai valori dello Stato e delle sue istituzioni”.

Ore 16.23 – Il cardinal Ruini : “Sempre colpito dal suo forte senso dell’umorismo”
”Sono sempre rimasto colpito dal suo forte senso dell’umorismo, dalla sua imperturbabilità, e anche dalla sua capacità di destreggiarsi nelle situazioni difficili, senza perdere la bussola”. Così il cardinale Camillo Ruini, ex vicario di Roma ed ex presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ricorda la figura di Giulio Andreotti. “Io l’ho conosciuto nel 1986 – ha detto Ruini a margine della sua ‘lectio magistralis’ per la Fondazione Magna Carta -, quando ero nuovo a Roma perché venivo per la prima volta come segretario della Cei, e lui era un veterano, avendo già 40 anni di militanza politica”.

Ore 16.19 – Zampa (Pd): “La morte va rispettata”
”La morte di ogni uomo va rispettata. Come statista ha rappresentato, nella mia giovinezza e dopo, ciò che respingo ancora oggi”. Commenta così la morte di Giulio Andreotti, in un tweet, la deputata Sandra Zampa (Pd).

Ore 16.17 – Il ministro Alfano: “Profondo lutto nella storia del nostro Paese”
“La scomparsa di Giulio Andreotti segna un profondo lutto nella storia del nostro Paese e della politica italiana. Uomo politico abile, straordinariamente intelligente, talvolta controverso, capace di dialogare con mente libera, spesso riusciva a guardare lontano, precorrendo i tempi, mantenendo intatte la sua lucidità e la sua ironia sino alla fine”, commenta il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Il ricordo della sua azione politica resterà un’importante risorsa perché, da protagonista, in diversi e importanti ruoli, ha dato un contributo prezioso alla costruzione di alcune pagine della storia italiana”.

Ore 16.07 – Fassino (Pd): “Ha segnato un’epoca, protagonista dei passaggi cruciali”
“Dalla Costituente ai giorni nostri Giulio Andreotti ha segnato di sé un’intera epoca, presiedendo ben sette governi e vivendo da protagonista i passaggi cruciali della politica italiana. Con lui scompare un pezzo della storia del Paese”. Così il sindaco di Torino, Piero Fassino, commenta la scomparsa del senatore a vita inviando alla famiglia “le condoglianze e la vicinanza della Città”.

Ore 16. 05 – Berlusconi: “Uomo che ha fatto la storia. Indegna lotta della sinistra”
Con Andreotti, ”scompare un protagonista politico e un uomo di governo che ha fatto la storia d’Italia, dalla ricostruzione postbellica in poi”, ma contro il quale la sinistra ha fatto “una forma lotta indegna di un paese civile”: così il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, ricorda la figura del senatore a vita. “Leader tra i più autorevoli dellaDemocrazia cristiana – afferma in una nota Berlusconi – ha saputo difendere la democrazia e la libertà in Italia in anni difficili, sia in quelli della contrapposizione tra cattolici moderati e comunisti, sia in quelli in cui la Dc diede un contributo decisivo, di vite umane e di valori, per la sconfitta del terrorismo brigatista”. “Contro la sua persona – prosegue – la sinistra ha sperimentato una forma di lotta indegna di un Paese civile, basata sulla demonizzazione dell’avversario e sulla persecuzione giudiziaria: un calvario che Andreotti ha superato con dignità e compostezza, uscendone vincitore. Quello usato contro di lui è un metodo che conosciamo bene, perché la sinistra dell’odio e dell’invidia ha continuato a metterlo in campo anche contro l’avversario che non riusciva a battere nelle urne. Per questo auspichiamo che agli anni della demonizzazione segua finalmente una pacificazione, di cui il governo appena insediato possa rappresentare il giusto prologo”. “Andreotti – continua Berlusconi – è stato anche un’icona della cultura popolare per la sua longevità politica e per l’innata ironia, celebrata in molti libri e film. ‘Non c’è rosa senza spine, non c’è governo senza Andreotti’ diceva di lui il popolo. Era un’Italia che sapeva sorridere e amava la libertà. L’Italia migliore, l’Italia dei moderati, la nostra Italia”.

Ore 15.55 – Sarti (M5S): “E’ morto Andreotti, il condannato prescritto per mafia”
“E’ morto Andreotti, il condannato prescritto per mafia”. Lo scrive in un tweet la deputata del Movimento 5 Stelle Giulia Sarti.

Ore 15.54 – Il figlio Lamberto in volo da New York per partecipare ai funerali
Lamberto Andreotti, figlio del senatore a vita Giulio morto oggi all’età di 94 anni, sta per imbarcarsi sul primo volo disponibile per rientrare in Italia da New York, dove vive e lavora da molti anni. Lamberto, che ha 62 anni, è amministratore delegato e della multinazionale farmaceutica americana Bristol-Myers Squibb. A quanto apprende l’Adnkronos Salute, sta rientrando velocemente a Roma per partecipare ai funerali del padre, in programma domani.

Ore 15.46 -Marino (Pd): “Padre costituente”
“Con la scomparsa del senatore a vita Giulio Andreotti se ne va un padre costituente, un politico di lungo corso la cui attività politica ha segnato una parte significativa della vita della nostra Repubblica. Una figura in alcuni casi discussa ma che è, sicuramente, parte della memoria di questo Paese. Alla famiglia vanno le mie più sincere condoglianze”. E’ quanto dichiara Ignazio Marino, candidato Sindaco di Roma

Ore 15.46 -Schulz: Politica italiana perde un pezzo di storia”
“Con la scomparsa di Andreotti la politica italiana perde un pezzo di storia. Leader discusso ma brillante, ha rafforzato Italia in Ue”. Questo il messaggio twitter lanciato dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.

Ore 15.43 – Funerali privati nella chiesa San Giovanni dei Fiorentini
Per Giulio Andreotti niente camera ardente al Senato ma nella sua amatissima casa-studio di Corso Vittorio e funerali privati presso la Chiesa di san Giovanni dei Fiorentini a Roma. Lo hanno reso noto i suoi più stretti parenti. Le esequie sono previste per domani pomeriggio.

Ore 15.43 – Il ministro Franceschini: “Il tempo e la distanza consentono una valutazione delle persone con maggiore serenità”
La commemorazione che si terrà nei prossimi giorni in ricordo della figura di Giulio Andreotti sarà l’occasione per “ricordare – afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini intervenendo in Aula alla Camera – la sua importanza. Il tempo e la distanza consentono infatti una valutazione delle persone con maggiore serenità”. Il governo “si associa – aggiunge il ministro – alle parole” del presidente della Camera.

Ore 15.42 – Un minuto di silenzio alla Camera, Boldrini: “Protagonista di primo piano”
L’Aula della Camera ricorda il senatore a vita Giulio Andreotti osservando un minuto di silenzio. A chiederlo la presidente di Montecitorio Laura Boldrini, che ha evidenziato come Andreotti “sia stato un protagonista di primo piano della storia italiana e uno dei più noti sullo scenario internazionale”. Boldrini, dopo aver rivolto le più sentite condoglianze, ha anche sottolineto come la presidenza si riserva di individuare le forme e i modi per una prossima commemorazione.

Ore 15.42 – Grillini (Gaynet): “Esponente di una cultura sessista e omofoba”
”Incontrai per caso Giulio Andreotti in un ascensore della Camera dei deputati qualche anno fa e gli chiesi come mai ce l’avesse tanto con gli omosessuali. ‘Non glielo posso dire – rispose – e in ogni caso io sono di un altro secolo, queste cose non le capisco e non le voglio capire. Mi salutò garbatamente e se ne andò. Poi votò contro la fiducia al governo Prodi su un tema di politica estera per protesta perché erano appena stati varati i Dico. Insomma, un esponente di una cultura sessista e omofoba tipica della sua generazione e del partito di cui era leader”, ha commentato il presidente di Gaynet, Franco Grillini.

Ore 15.39 – Il presidente della Repubblica Napolitano: “Giudizio spetta alla storia”
“Sulla lunga esperienza di vita del senatore Giulio Andreotti e sull’opera da lui prestata in molteplici forme nel più vasto ambito dell’attività politica, parlamentare e di governo, potranno esprimersi valutazioni approfondite e compiute solo in sede di giudizio storico”. E’ quanto si legge nel messaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla famiglia Andreotti. “A me spetta in questo momento – continua il Capo dello Stato – rivolgere l’estremo saluto della Repubblica a una personalità che ne ha attraversato per un cinquantennio l’intera storia, che ha svolto un ruolo di grande rilievo nelle istituzioni e che ha rappresentato con eccezionale continuità l’Italia nelle relazioni internazionali e nella costruzione europea”. “Esprimo alla gentile consorte signora Livia e a tutti i familiari la mia vicinanza e sentita partecipazione al loro cordoglio, anche nel ricordo dei rapporti di collaborazione istituzionale e personali che intrattenni con lui in diversi periodi della vita nazionale”.

Ore 15.36 – Carraro: “Statista e uomo concreto e reale”
A partire dagli anni ’70 ho avuto la fortuna di coltivare con Giulio Andreotti un rapporto familiare che ha consentito ai miei cari e a me di imparare moltissimo. Ho avuto la possibilità di apprezzarlo come statista e come uomo concreto, leale, educato e rispettoso delle altrui opinioni, nelle mie vesti di presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, di presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, di ministro e di sindaco di Roma”. Lo afferma Franco Carraro. “La sua esperienza a livello nazionale ed internazionale è stata preziosa per me, così come per moltissime altre persone. Penso abbia dato molto al nostro paese”, conclude.

Ore 15.30 – Picchioni: “Esprimo grandissimo rimpianto per l’onorevole Andreotti”
“Esprimo grandissimo rimpianto per l’onorevole Andreotti, che ricordo non solo come suo collega di Parlamento ma soprattutto nella collaborazione che ha dato con grande sensibilità, saggezza ed esperienza alla vita del World Political Forum presieduto da Gorbaciov”. Lo afferma all’Ansa Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura che gestisce il Salone internazionale del Libro di Torino, e direttore esecutivo del World Political Forum.

Ore 15.29 – Letta: “Con lui se ne va un attore di primissimo piano di oltre sessant’anni di vita pubblica nazionale”
”Protagonista della democrazia italiana sin dalla nascita della Repubblica dopo i traumi della dittatura e della guerra, ininterrottamente presente nelle istituzioni e nelle assemblee rappresentative, con lui se ne va un attore di primissimo piano di oltre sessant’anni di vita pubblica nazionale. Alla famiglia le sentite condoglianze personali del presidente del Consiglio e del governo tutto”. Così, in una nota, il premier, Enrico Letta, esprime il cordoglio per la scomparsa di Giulio Andreotti.

Ore 15.27 – Prodi: “Con lui scompare uno statista”
“Esprimo le mie più sentite condoglianze ai familiari del presidente Giulio Andreotti. Con lui scompare uno statista che ha segnato le fasi più importanti della storia politica e istituzionale del dopoguerra”, dichiara Romano Prodi.

Ore 15.11 – Unione Monarchica: “Uomo di Stato, dichiarò di aver votato Monarchia al referendum”
“A partire dal 1946 Andreotti mantenne rapporti con il Re Umberto II e dichiarò di aver votato Monarchia al referendum istituzionale del 2 giugno”, ricorda l’Unione monarchica italiana nel commemorare la figura di Giulio Andreotti, “uomo dello Stato”.

Ore 15.08 – Ciarrapico: “Un amico affettuso e un grande statista”
“Un amico affettuoso e un grande statista”. Così Giuseppe Ciarrapico, ex senatore del Pdl, ricorda Giulio Andreotti, scomparso oggi all’età di 94 anni. “Abbiamo condiviso una vita”, compresi “i momenti terribili, quando la Procura di Palermo si scatenò contro di lui e io testimoniai in Aula per più di un’ora”, dice Ciarrapico all’Adnkronos. Agli investigatori che gli domandarono se ritenesse plausibile che Andreotti fosse uscito da Villa Igiea di soppiatto per recarsi a casa di Ignazio Salvo a incontrare Totò Riina, “risposi che non mi pareva un tipo così atletico da calarsi dalle finestre” né tantomeno “un nuotatore provetto in grado di avventurarsi per mare. Sono felice di averlo difeso, ci mancherebbe…”.

Ore 15.07 – Mastella: “Da ministro chiesi consiglio ad Andreotti e Cossiga”
”Quando feci il ministro chiesi un consiglio ad Andreotti e Cossiga. Andreotti, davanti ai miei dubbi, mi disse che avevo il dovere di andare ad eliminare la contrapposizione tra magistratura e politica, aggiungendo che il consiglio veniva da chi aveva sofferto moltissimo”. Così Clemente Mastella ricorda Giulio Andreotti a Tgcom24. “Sono abbastanza commosso. Lui stette a casa mia durante la festa di Telese e colpì i giovani in modo fascinoso”, racconta Mastella. “Il cinismo di Andreotti, le voci sui suoi archivi, i ricatti sinceramente sono aspetti che non ho mai avuto occasione di constatare, anzi io con Evangelisti ho fatto da cerniera ai tempi della segreteria De Mita e quando c’erano motivi di tensione, io facevo da mediatore”.

Ore 15.01 – Nencini (Psi): “Nel bene e nel malw ha rappresentato il volo del potere”
“Esprimo il cordoglio mio personale e dei socialisti italiani per la scomparsa di Giulio Andreotti, un uomo che, nel bene e nel male, da statista quale fu, ha rappresentato per quasi tutta la metà del secolo scorso il volto del potere nella nostra Italia”. Lo dice Riccardo Nencini,segretario nazionale del Psi. “Fu soprattutto uomo di governo, sin dalla giovinezza trascorsa all’ombra di Alcide De Gasperi – continua Nencini – e seppe interpretare come nessuno gli incarichi istituzionali e apicali che ricoprì lungo una carriera politica segnata dalla capacità di adattarsi,con singolare pragmatismo, ai mutamenti culturali del nostro Paese”.

Ore 14.59 – Migliore (Sel): “Ci sarà bisogno di una riflessione storica”
“Rispetto per la famiglia: distinguerei la vicenda politica e storica da quella umana”. Così Gennaro Migliore, capogruppo di Sel alla Camera, commenta su Radio 24 la scomparsa di Giulio Andreotti. “In questi anni Andreotti ha rappresentato per molti versi pagine importanti per la storia della repubblica, alcune non tutte chiare. Ci sarà bisogno di una riflessione storica sul portato della sua persona e della sua attività. Non mi pare però il giorno della sua morte quello nel quale riaprire delle polemiche”.

Ore 14.58 – Il ministro Lupi: “Ho avuto la fortuna di conoscerlo”
“Ho avuto la fortuna di conoscere Andreotti, sempre mosso dalla preoccupazione per la presenza pubblica dei cattolici”. Lo scrive su twitter il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi.

Ore 14.53 – La notizia della morte la più postata sul web
La notizia della morte di Giulio Andreotti conquista il web. Su Facebook e Twitter il nome dell’ex senatore a vita è il più citato, commentato, postato, ritwittato. L’hashtag con il nome dell’ex leader Dc è uno dei più utilizzati. Su internet c’è stata una corsa tra gli utenti per essere i primi ad informare gli amici e gli utenti. Spazio a molti: “No, non ci credo”. Ma come spesso avviene su internet, i ricordi si trasformano spesso in battute ed insulti. “Risorge tra tre giorni”, si legge. Il giudizio del web nei confronti di uno dei personaggi più famosi della storia politica italiana è durissimo. Gli utenti postano immagini, video d’annata, articoli, vecchie intervista in bianco e nero. Spuntano fuori dai cassetti, le tesi complottiste su Andreotti. E ritornano in voga vecchi slogan degli anni ’70 e ’80: il senatore viene definito il capo della Cia, Belzebù, il padrino della mafia. Si tirano in ballo i servizi segreti e la massoneria. Il giudizio della rete è spietato. Il cinismo dà spazio a battute al vetriolo e ironia: due armi di cui paradossalmente Andreotti era riconosciuto, da amici e avversari, un maestro indiscusso.

Ore 14.52 – Ex ministro Scotti tra i primi ad arrivare per rendere omaggio
Davanti al portone del civico 326 di Corso Vittorio Emanuele, dove si trova la casa di Giulio Andreotti, si è riunita una folla di giornalisti, cameramen e fotografi oltre a qualche curioso che riprende la scena con il cellulare o la videocamera. A portare il cordoglio alla famiglia è giunto da poco l’ex ministro e sottosegretario, amico da sempre di Andreotti, Vincenzo Scotti. C’è un discreto viavai di persone, sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine, che entrano nel portone, qualcuno porta fiori, altri si limitano a entrare in silenzio per rendere omaggio all’ex premier.

Ore 14.51 – Brunetta (Pdl): “Chi ama la politica si inchini”
“Credo che ad Andreotti, nella diversità di idee e di temperamento, chiunque ami la politica e l’Italia, debba in queste ore inchinarsi davanti alla sua memoria”. Così Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, che “a nome personale e del gruppo dei deputati del Popolo della Libertà” consegna “le più sentite condoglianze alla signora Livia e ai figli”. “Giulio Andreotti, senatore a vita, sette volte presidente del Consiglio, membro del Parlamento repubblicano sin dalla prima seduta – ricorda l’esponente pidiellino – è stato una personalità di eccezionale rilievo nella vita politica italiana e internazionale. In questa giornata di emozione vorrei ricordarlo in due momenti diversi. Quello iniziale, allorchè, collaborando con De Gasperi, ha al suo seguito esaltato la capacità del nostro Paese di risorgere dalle macerie del dopoguerra. E quello finale, quando con dignità ha dovuto sopportare una amara vicenda giudiziaria, da cui è uscito vincitore ma ferito”.

Ore 14.50 – Ingroia: “Protagonista più spesso negativo che positivo. Ma l’andreottismo non è morto”
“Con la morte di Giulio Andreotti se ne va un protagonista, più spesso negativo che positivo, della storia italiana degli ultimi 70 anni”. Lo dichiara il leader di Azione Civile, Antonio Ingroia, che aggiung: “Andreotti, con le sue tante ombre e poche luci, è morto, l’andreottismo sicuramente no”. “Si chiude così in questi giorni una pagina della storia italiana – prosegue Ingroia – contrassegnata da due simboli opposti: Agnese Borsellino con la sua richiesta allo Stato di verità e di giustizia, rimasta inappagata, e Andreotti con il suo pragmatismo cinico che, in nome delle ragioni della Politica e della Ragion di Stato, giunse a stringere accordi con la mafia”.

Ore 14.40 – Follini: “La grandezza sta nella leggenda che lo ha accompagnato”
“Ho conosciuto Andreotti da ragazzo, negli anni ’70, quando ero stato appena eletto capo dei giovani della Dc. Allora era presidente del Consiglio e io lo andai a trovare, anche perché era il mio più illustre predecessore…”. Marco Follini ricorda bene quel giorno, quando incontrò di persona per la prima volta il ‘divo Giulio’. Allora l’ex leader dell’Udc e poi senatore del Pd fu ricevuto a palazzo Chigi da Andreotti che ricopriva la carica di premier ed era stato anche il primo responsabile dei giovani democristiani. Follini spiega all’Adnkronos che “la grandezza di Andreotti sta nella leggenda che lo ha accompagnato in tutti questi anni. E’ stato il meno canonico tra i leader democristiani. Andreotti – sottolinea Follini-  era più pragmatico e meno ideologico degli altri, ma era a pieno titolo dentro quella storia, che è stata fondamentalmente una storia di libertà e democrazia”.

Ore 14.32 – L’avvocato Giulia Bongiorno: “Sentiremo immensa mancanza”
“Chi lo conosceva ne sentir° un’immensa mancanza”. Così, tra le lacrime, l’avvocato Giulia Bongiorno ha ricordato commossa Giulio Andreotti a Skytg24. L’avvocato Bongiorno aveva difeso Andreotti nei processi per mafia e sul delitto Pecorelli.

Ore 14.32 – Pomicino: “Ho perduto un amico e un maestro di vita”
”Lo stato d’animo è quello di chi ha perduto un amico e un maestro di vita e di politica, nei prossimi anni si vedrà cosa Giulio Andreotti ha dato al paese”. Queste le parole di Paolo Cirino Pomicino (ex DC) a Tgcom24. “Ultimamente – aggiunge – non era più nelle condizioni di essere sentito e ascoltato, c’è stata una lunga malattia e lo abbiamo lasciato nella solitudine dei momenti più difficili circondato dall’affetto dei suoi familiari”.

Ore 14.30 – Gelli: “Unico al mondo che ha diritto di chiamarsi uomo e statista”
“L’unico al mondo che ha diritto di chiamarsi uomo e statista. Sono pochi gli italiani che lo ricordano”. E’ categorico il giudizio che Licio Gelli, ex Venerabile della P2, dà di Giulio Andreotti. Del sette volte presidente del Consiglio, spiega Gelli all’Adnkronos, “ho un ricordo magnifico. Un uomo di quella statura lì non nasce più, oggi sono tutti mezze calzette”. Del senatore a vita scomparso oggi a Roma, Gelli sottolinea: “Un politico altamente preparato e onesto, all’altezza dei compiti che gli venivano affidati. E’ stato capo di Stato e un capo di Stato deve tenere i segreti che gli vengono affidati”. Andreotti, rimarca, “ha fatto il suo dovere, ha usato i segreti per dare il benessere al popolo. I segreti li aveva, e se li è portati con sè. Chi è un uomo se li porta dietro…”.

Ore 14.27 – Storace: “Un bellissimo ricordo. L’Italia ha perso un grande statista”
“Di Giulio Andreotti ho il bellissimoricordo maturato negli anni in cui ho presieduto la Regione Lazio. Apprezzò il contributo dell’amministrazione alla redazione del piano regolatore della città di Betlemme. Presentò il nostro nuovo Statuto nella sede della regione e, infine, mi emozionarono le sue parole di apprezzamento durante la campagna elettorale del 2005. L’Italia ha perso un grande statista e, personalmente, mi inchino alla sua memoria”. E’ quanto dichiara Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra.

Ore 14.23 D’Alema (Pd): “Leade anche molto discusso, ma ha mantenuto aperto dialogo”
“Con Andreotti scompare uno dei maggiori protagonisti della vita politica e democratica del Paese del dopoguerra, la personalità che forse più di ogni altra ha rappresentato la continuità del ruolo di governo e della centralità politica della Democrazia cristiana nella storia della prima Repubblica”. E’ quanto si legge in un messaggio del presidente della Fondazione Italianieuropei, Massimo D’Alema. “Si è trattato certamente – aggiunge D’Alema – di un leader anche molto discusso nei diversi momenti della sua lunga esperienza politica e per la sua concezione del potere. Tuttavia, non si può negare che egli abbia mantenuto aperto il dialogo anche con forze politiche lontane dal suo pensiero e che abbia contribuito a consolidare il ruolo e la presenza internazionale del nostro Paese, concorrendo così in modo determinante a fare la storia dell’Italia repubblicana”.

Ore 14.21 – Coni: “Un minuto di raccoglimento in tutti gli eventi sportivi”
Un minuto di raccoglimento sarà osservato in tutti gli eventi sportivi di questa settimana per commemorare la figura di Giulio Andreotti, che fu anche presidente del comitato organizzatore dei Giochi di Roma ’60. Lo ha deciso il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Al Foro Italico le bandiere sono già state portate a mezz’asta.

Ore 14.20 – Gasparri (Pdl): “Indiscutibile protagonista, non sono mai stato un suo sostenitore”
“Giulio Andreotti è stato un indiscutibile protagonista della vita politica italiana. Non sono mai stato un suo sostenitore ma ho condiviso con lui l’appartenenza al Senato, la fede calcistica, il quartiere ed anche la parrocchia di San Giovanni dei Fiorentini per la messa domenicale. Ha dimostrato in frangenti drammatici di saper affrontare con grande pazienza processi che non avrebbe dovuto subire”. Lo dichiara Maurizio Gasparri. “Autore e fautore di mille mediazioni dovrà, anche dopo la fine della vita terrena, accettare un dibattito a più voci sul suo ruolo politico. Ma, al di là della vicinanza o della distanza, credo che tutti ne riconosceranno la dedizione ai suoi incarichi ed una passione per la politica che ha saputo unire l’ascolto dei più lontani dei territori all’autorevole presenza nei più importanti consessi internazionali”, conclude.

Ore 14.12 – Fiorini (Pd): “Profondamente addolorato”
‘Sono profondamente addolorato per lascomparsa di un uomo che ha caratterizzato la crescita e lo sviluppo del nostro Paese”. Così il deputato Pd Beppe Fioroni commenta la scomparsa di Giulio Andreotti. “Per chi lo ha conosciuto e apprezzato – aggiunge – lascia comunque un vuoto di capacità, competenza e soprattutto rispetto del senso dello Stato e della Costituzione”.

Ore 14.10 -Ancelotti: “Deve essere ricordato da tutti con affetto”
”Lo ricordo con affetto, era vicino alla mia Roma, ha fatto tanto per il nostro paese sul piano politico. Deve essere ricordato da tutti con affetto”. Lo ha detto l’allenatore del Psg Carlo Ancelotti in un’intervista a Sky tv, commentando la scomparsa del senatore Giulio Andreotti. Ancelotti ha fatto parte della Roma campione d’Italia nel 1983. Anche la Roma “si unisce al cordoglio per la scomparsa del senatore a vita Giulio Andreotti e partecipa al dolore della sua famiglia”.

Ore 14.06 – Centrella (Ugl): “Scompare uno dei padri della Repubblica italiana”
“Con Giulio Andreotti scompare un testimone fondamentale della nostra storia, uno dei padri della Repubblica italiana e uno statista che ha dato credibilità all’Italia per decenni”. Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, esprimendo “sentimenti di profondo cordoglio e vicinanza ai familiari”. Per Centrella “resta indelebile il ricordo degli insegnamenti che ho avuto l’onore di ricevere direttamente da lui quando ero un semplice ragazzo”. 

Ore 14.06 – Bonanni (Cisl): “Grave perdita per il Paese”
“E’ una grave perdita per il nostro paese. Giulio Andreotti è stato per tantissimi anni uno dei protagonisti della vita politica italiana ed internazionale, una delle figure più eminenti e significative della prima Repubblica”. Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commenta la notizia della scomparsa del senatore a vita, Giulio Andreotti. “Andreotti ha rappresentato per tanti anni il nostro paese nel mondo, più volte come presidente del consiglio e ministro degli esteri, rivendicando sempre con coerenza la collocazione dell’Italia nell’area occidentale, accanto a tutte le democrazie libere e partecipative. Rappresentava un’idea della politica concreta, sobria nei toni e nei giudizi ma sempre disponibile al dialogo anche con le parti sociali e con corpi intermedi della società italiana”. Il segretario della Cisl conclude: “in questo momento di lutto, voglio esprimere alla famiglia del senatore Giulio Andreotti il mio cordoglio personale e di tutta la Cisl“.

Ore 14.02 – Casini (Udc): “Grande personaggio, giudizio alla storia”
“La mia è una riflessione reazione daa mico perché l’ho conosciuto Andreotti tanti anni fa. Da giovane ho seguito un grande partito, la DC, di cui Andreotti è stato sempre un punto di riferimento. Era molto ammalato e tutti sapevamo la sua condizione di estrema gravità. È stato un grande personaggio, uno statista di cui si è parlato bene e male alternativamente e la storia gli darà un giudizio più serio di quanto i suoi detrattori gli hanno dato in vita”. Queste le parole di Pier Ferdinando Casini (Udc) a Tgcom24. “Penso che la storia dovrà dare un giudizio sereno e approfondito di quest’uomo, certo ci sono anche pagine meno nobili. Ha vissuto tutto, ha attraversato tutto e si sottopone a un giudizi che non può essere solo fiori ma anche qualche spina. Non ho mai avuto con lui una grande affinità ma un grande rispetto sì. Era un uomo di un’arguzia e di un senso dello spirito con pochi simili, non ho intrapreso la mia carriera politica pensando a lui ma l’ho incontrato e ne do un giudizio di grande rispetto. Prima di dire che i politici di prima erano peggiori ci penserei bene e prima di dire che un certo professionismo politico è da dileggiare mentre oggi un certo nuovismo è da esaltare ci penserei mille volte. sicuramente Andreotti andando in Parlamento non avrebbe mai detto che la Perestrojka era un’iniziativa di Stalin come qualche giovane parlamentare ha proclamato in questi giorni”.

Ore 13.59 – La segretaria: “Solo chi gli è stato a fianco ha potuto capire l’uomo”
“Un grande uomo che mi ha insegnato tanto. Solo chi gli è stato davvero a fianco ha potuto capire l’uomo, non solo il politico”. Lo dice all’Adnkronos Patrizia Chilelli, storica segretaria del presidente Giulio Andreotti, al suo fianco dal 1989

Ore 13.58 – Schifani: “Scompare simbolo della nostra vita democratica”
Con la morte di Giulio Andreotti scompare un simbolo della nostra vita democratica”. Lo ha dichiarato il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani. “Un uomo che è stato capace, con alto senso dello Stato e con un’intelligenza non comune, di segnare tanti momenti fondamentali delle nostre istituzioni. Sono vicino ai suoi familiari -ha aggiunto- in questo momento di dolore, anche a nome di tutti i senatori del Popolo della Libertà”.

Ore 13.56 – Cicchitto (Pdl) – “Per lui la mediazione era l’essenza della politica”
“Con Giulio Andreotti muore una personalità che nel bene e nel male ha espresso lo spirito più profondo della Dc – dice Fabrizio Cicchitto del Pdl -. Per lui la mediazione era l’essenza della politica e andava esercitata con tutti, dal Pci ai grandi gruppi economico finanziari agli alleati politici fino anche alla mafia tradizionale, mentre invece condusse una lotta senza quartiere contro quella corleonese, fedele in modo totale in una prima fase alla Alleanza Atlantica, in una seconda persegui intese e rapporti anche con l’Urss e il mondo comunista”, osserva. “Egli diede anche espressione a quella parte della Dc che scelse di avere rapporti preferenziali con il mondo arabo nella moltelplicità delle sue espressioni. Rispetto a De Gasperi e anche a Moro e a Fanfani egli è stato più l’uomo della continuità e della normalità della gestione del potere che non il protagonista di grandi progetti politici e di grandi cambiamenti strutturali”, conclude Cicchitto.

Ore 13.55 – Rotondi (Pdl): “E’ stato l’Italia, lo Stato, la Dc”
“Giulio Andreotti è l’uomo politico italiano più conosciuto al mondo. E’ stato l’Italia, lo Stato, la Dc. Insomma, è la storia e la storia continua sempre. Per chi è ancora democristiano è un lutto grandissimo, ma la storia e la rivalutazione dell’opera di Giulio Andreotti è solo agli inizi”. Lo afferma il parlamentare del Pdl, Gianfranco Rotondi, alla notizia della scomparsa di Giulio Andreotti. 

Ore 13.54 – La segretaria: “Né camera ardente né funerali di Stato”
“Non ci saranno funerali di Stato né camera ardente. Le esequie saranno celebrate nella sua parrocchia con gli stretti familiari”. Lo riferisce Patrizia Chilelli, storica segretaria del presidente, al suo fianco dal 1989

Ore 13.53 – Morte Andreotti breaking news sui media internazionali
Giulio Andreotti, il sette volte premier italiano, è morto”. Dalla Gran Bretagna alla Spagna scomparsa di Giulio Andreotti irrompe come ‘breaking news’ sui media internazionali, rimbalzando nella fascia dedicata alle ‘urgentissime’ sui siti della britannica Bbc, dei quotidiani spagnoli El Mundo e El Pais e, oltralpe, della France tv che lo descrive come “figura emblematica della Democrazia cristiana”. In Francia la notizia è in evidenza anche su Le Figaro mentre in Germania irrompe sulla prima pagina del tabloid Bild. 

Ore 13.46 – In pochi minuti la morte di Andreotti nella top ten di Twitter
Passano solo pochi minuti dalla notizia della morte di Giulio Andreotti e già il nome del politico più rappresentativo della Prima Repubblica è tra i più citati nella rete. Su Twitter l’hashtag #Andreotti è balzato sul podio delle tendenze italiane, con decine di micromessaggi che si susseguono di minuto in minuto. Come di consueto sul social network regna l’ironia, ma in questo caso venata anche di incredulità: “pensavo fosse immortale” è uno dei commenti che vanno per la maggiore.

Ore 13.46 – Alemanno: “Profondo dolore. Grande spessore umano e incredibile dottrina”
“A nome di tutta la città di Roma, voglio esprimere il più profondo dolore per la morte di Giulio Andreotti. E’ stato probabilmente l’uomo politico nato nella Capitale più rappresentativo della storia repubblicana recente, oltre a essere una persona di grande spessore umano e di incredibile dottrina sia culturale che politica. Le mie più sentite condoglianze ai familiari”. Lo dichiara il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

Ore 13.43 – Cesa (Udc): “Uno dei più straordinari protagonisti della storia italiana”
”Giulio Andreotti è stato uno deipiù straordinari protagonisti della storia italiana: un grande padre della Democrazia Cristiana a cui tutti noi dobbiamo molto. Ne ricordiamo con commozione e ammirazione la lucidità e il talento politico senza età. Alla famiglia le condoglianze mie personali e di tutto il partito”. Così Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc.

Ore 13.42 – Pisicchio: “Con lui va via un pezzo della storia democratica”
”Con Andreotti va via un pezzo della storia democratica del Paese, quando la politica si coniugava con la cultura, il consenso, il buon senso. E con una raffinata ironia”. Lo afferma il presidente del Gruppo Misto ed esponente di Centro Democratico Pino Pisicchio.

Ore 13.25Giulio Andreotti è morto oggi alle 12 e 25 nella sua abitazione romana. Lo hanno reso noto i suoi familiari