Cronaca

Manifestazione marò, il palco è abusivo. Alemanno: “Avanti, niente storie”

Soprintendenza e ministero dei Beni culturali hanno chiesto la rimozione della struttura "non autorizzata". Ma il primo cittadino è andato avanti e ha smentito la notifica di sgombero dei carabinieri. Spente anche le luci del Colosseo. Polemiche per l'assenza dell'opposizione

Il palco montato a fianco del Colosseo per la manifestazione promossa dal Comune di Roma e sostenuta da Pdl e Fratelli d’Italia a sostegno dei marò? E’ abusivo. A dirlo sono la stessa soprintendenza ai beni archeologici e il ministero dei beni culturali che nel pomeriggio hanno chiesto la rimozione della struttura. Un bel pasticcio? Niente affatto. Almeno non per il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha bocciato come nulla la questione ed è andato avanti per la sua strada. La manifestazione infatti si è svolta regolarmente: le luci del Colosseo sono state spente sulle note dell’inno di Mameli e sull’Anfiteatro Flavio è proiettata la scritta ‘Salviamo i nostri marò”. “Questo è il segno chiaro del dolore profondo di Roma Capitale – ha detto il sindaco Gianni Alemanno – col quale vogliamo chiedere di riportare a casa i due marò ai quali esprimiamo la nostra solidarietà”.

L’installazione “non è autorizzata” e “in contrasto con le esigenze di tutela del monumento”, aveva affermato la stessa Soprintendenza in un comunicato condiviso anche dal ministro Lorenzo Ornaghi, e inviato anche a Prefettura e ai Vigili del fuoco. “La Soprintendenza speciale ai Beni archeologici – recita il testo – non era stata interpellata e dunque non ne sapeva niente”. La struttura, posta “in piena area di sicurezza”, è anche d’ostacolo ai turisti e genera “una situazione di gravissimo disagio e rischio per il pubblico”. Alemanno però aveva risposto con un no secco e sprezzante alle richieste della soprintendenza: “Faremo comunque la manifestazione perché non c’è nessun palco ma solo una pedana di 30-40 cm e non c’è nessuna copertura del Colosseo, è fuori dalla fascia di rispetto e non c’è nessun pericolo”. Uscendo da palazzo Chigi dopo l’incontro tra l’Anci e il presidente del Consiglio Monti, il sindaco aveva tagliato corto: “Visto che c’è un’urgenza – conclude – andiamo avanti e non vogliamo sentire storie. Bisogna manifestare dal Colosseo per dare solidarietà ai nostri marò con il rispetto per il ministero che fa il suo mestiere”.

Durante la manifestazione Alemanno ha anche lamentato l’assenza di esponenti delle forze politiche d’opposizione. “Abbiamo perso l’occasione per dare un segnale unito e univoco a difesa del bene comune e del nostro interesse nazionale – ha spiegato dal palco -. Se non ci ritroviamo su queste cose, che senso ha parlare di governo di larghe intese? Dobbiamo ritrovarci sui valori fondamentali: questi ragazzi devono tornare a casa, ne va della faccia dell’Italia”. Sul palco, insieme al sindaco, l’esponente del Pdl Barbara Saltamartini e Ignazio La Russa. Con loro anche Guido Crosetto (Fdi) che si è detto “disgustato dal fatto che ci fosse solo una parte politica”, mentr Marco Pomarici, presidente del Consiglio comunale di Roma Capitale, ha ribadito la gravità “dell’assenza dell’opposizione, invitata a partecipare all’evento”. 

Nel pomeriggio, mentre una parte del palco veniva smontata – nonostante le indicazioni del primo cittadino – e le transenne spostate di qualche centimetro, al Colosseo si sono presentati i volontari di Cittadinanzattiva che hanno contestato l’inattività delle forze dell’ordine verso il palco abusivo. Ne è nata una discussione con i vigili urbani presenti sul posto e una chiamata alla soprintendenza per chiarire l’effettiva legalità della struttura. Risultato: a poche ore dalla manifestazione è arrivata l’ordinanza di sgombero dei carabinieri, che l’hanno notificata ai vigili urbani e al vicecapo di gabinetto del sindaco. Non ad Alemanno, evidentemente, che in serata ha confermato la manifestazione: “Non abbiamo ricevuto nessuna notifica però è evidente che abbiamo intenzione di andare avanti con questa manifestazione perché il suo valore simbolico è superiore a tutti i cavilli burocratici messi avanti dalla Sovrintendenza archeologica”.