Piacere quotidiano

Rieducarsi a un cibo, e non solo, che faccia bene

Scusate la scomparsa ma sto studiando.
Dopo Funari, Sgarbi ecc..ecc.. per farvela breve, così, per mia natura, pativo tropo all’idea di un “vaffaday”. È così che mi sono trovato a non sapere e condividere ciò che doveva, come minimo, essere ascoltato.
Così, dopo il discorso di San Giovanni, dove si è raccontato con quale ansia tutti noi italiani guardiamo la cassetta delle poste ogni mattina, ho improvvisamente compreso quel che stava per succedere e che ancora, ne son certo, riaccadrà.
Passo nottate a leggere e a guardare tutto ciò che in questi anni è stato detto e che la rete, per mia fortuna, puntualmente conserva.
He sì, la “Guardia rossa” che è in me mi sta obbligando a rieducarmi, ed anche se ancora non so che fine faranno i miei convincimenti, so per certo che ne so molto, ma molto di più.
Friggete quattro patate in olio d’oliva e ripassatele poi in un soffritto di due cipolle affettate finemente che avrete colorato fino al color oro aggiungendo una ventina di olive nere dei vostri territori, foglioline di menta tagliuzzate e un cucchiaio di yogurt. Otterrete così un intingolo, che se vorrete potrete “piccantizzare” e che potrete sovrapporre a fettine di pane per una merenda, o per cena a delle bracioline di carne impanate e fritte, ma anche a delle trance di baccalà, anch’esso infarinato e fritto, ma se vorrete più semplicemente anche stufato rapidissimamente nel medesimo.
Se vegetariani, per un pranzo memorabile, le tonde melanzane scottate in una graticola  daranno sostegno emotivo alla vostra causa.