Giustizia & Impunità

Mafia, respinta la richiesta d’arresto per Dell’Utri dopo la condanna a 7 anni

La Corte d'appello non ha accolto la richiesta del pg Patronaggio dopo la sentenza d'appello per concorso in associazione mafiosa: "Escluso il pericolo di fuga, l'imputato ha partecipato alle udienze dibattimentali". Il pg Patronaggio riporta "informazioni confidenziali" della polizia di Milano su un viaggio in Nicaragua. L'ex senatore Pdl: "L'ammalato prende un brodino"

La Corte d’appello di Palermo ha respinto la richiesta d’arresto avanzata ieri dalla Procura generale per l’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Nel provvedimento di rigetto la Corte, presieduta da Raimondo Lo Forti, scrive: “Si esclude il pericolo di fuga (che era alla base della richiesta del pg, ndr) in ragione del comportamento dell’imputato che ha partecipato alle udienze dibattimentali e non ha mai voluto sottrarsi all’esecuzione della pena”.

“Hanno rigettato la richiesta del mio arresto? Beh, che dire? L’ammalato prende un brodino…”, è stato il commento dell’ex senatore, tornato a Milano dopo aver trascorso a Palermo la notte successiva alla nuova condanna d’appello. “E’ incredibile ma ho dormito benissimo…”, aveva detto stamattina Marcello Dell’Utri prima che fosse resa nota la decisione della Corte.

Per il pg di Palermo Luigi Patronaggio, che ha firmato la richiesta d’arresto dopo aver rappresentato l’accusa al processo d’appello, l’ex senatore Dell’Utri sarebbe invece potuto scappare in Nicaragua. Nella richiesta depositata ieri, Patronaggio scrive che la Polizia di Milano ha appreso “da fonti confidenziali” di un viaggio fatto in Nicaragua da Dell’Utri “l’8 marzo 2102”, cioè un giorno prima della sentenza della Corte di Cassazione che ha poi annullato con rinvio la sentenza di condanna a sette anni di carcere. Secondo il magistrato quel viaggio dimostrava “la volontà di allontanamento di Dell’Utri”. Ma i giudici hanno rigettato la richiesta affermando nel provvedimento che quel viaggio “non era dimostrativo della volontà di allontanamento e di sottrazione”.

La sentenza di condanna di ieri è arrivata dopo che la Corte di Cassazione, nel marzo 2012, aveva annullato il precedente giudizio d’appello, che si era concluso con la medesima condanna a sette anni. I giudici, però, avevano assolto Dell’Utri dai reati a lui contestati dal 1992 in poi.

“La richiesta di arresto avanzata dal pg Patronaggio nei confronti di Marcello Dell’Utri è stata intempestiva e inadeguata”, afferma l’avvocato Giuseppe Di Pieri, uno dei legali di Marcello Dell’Utri. “L’imputato ha avuto un atteggiamento correttissimo durante tutto il dibattimento – ha aggiunto – è stato sempre presente, persino alla lettura del dispositivo di ieri pomeriggio al bunker di Pagliarelli”.