Diritti

Lavoro e diritti, #dammipiùvoce. Anche un video fa cittadinanza

C’è qualcosa che vale come il denaro? C’è qualcosa che, come il lavoro, dà dignità a una persona? E qualcosa che invece, come una casa, rende libero un essere umano? È la voce. La voce è moneta, lavoro, casa. La voce è cittadinanza. Almeno per chi non ce l’ha e resta, così, ai margini del dibattito pubblico.

Ecco l’idea alla base della della campagna di sensibilizzazione #dammipiùvoce promossa da CoorDown – il coordinamento nazionale delle persone con sindrome di down, attivo dal 2003 – secondo cui, a causa dei pregiudizi nei loro confronti, sono innumerevoli le persone che, affette da sindrome di down, vedono spesso negarsi diritti fondamentali. Come il sostegno scolastico, per esempio, o la possibilità di svolgere un lavoro retribuito – chi conosce la vicenda della Locanda dei Girasoli? – e persino quella di divertirsi – non solo insieme ai propri coetanei, ma allo stesso modo dei propri coetanei. I ragazzi coinvolti nella campagna, però, non chiedono direttamente soldi. Ma un video. A realizzarlo dovrebbero essere personaggi famosi in grado, grazie alla propria notorietà, di dare voce a Luca, Giacomo, Andrea e a chi, come loro, è affetto dalla sindrome di down. Francesco Totti, Tiziano Ferro, persino Sharon Stone: tutti personaggi noti chiamati a donare il video. Hanno dieci giorni di tempo, da oggi fino al 21 Marzo, giornata mondiale sulla sindrome di down, per fare il loro regalo. Per donare la voce. E, grazie a quella, raggiungere il più ampio numero di persone e di probabili donatori.

La campagna, però, non riguarda solo chi l’ha lanciata o le famiglie dei ragazzi più direttamente coinvolti. Ci riguarda tutti perché è una battaglia di civiltà. Avere meno voce, infatti, o non averne affatto, significa essere cittadini di serie B. E un paese in cui non si è tutti cittadini allo stesso modo è un luogo infelice. E pericoloso. Perché in un posto così vige il principio per cui la cittadinanza è spezzettata, graduale, una variabile dipendente dalla forza – alla fine anche fisica – personale.

Ecco, allora, il video di lancio della campagna. Condividiamolo. La nostra voce, a partire da questo blog, è un sussurro. Ma per difendere un diritto serve pure quello.