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Le barzellette di Berlusconi a teatro. Con l’aiuto di Eco, Asimov e Ferraris

Riccardo Paccosi il 2 e 3 marzo sul palco dell'Officina Teatrale de' Maicontenti porta in scena uno studio sulla tanto vituperata forma comica: "Uno studio per rivalutarla e valorizzarla, in un momento storico in cui viene da molti identificata con l’operato dell'ex premier, e per questo ritenuta una forma culturale deteriore"

L’Amorevole Compagnia Pneumatica (http://www.amorevolecompagniapneumatica.it/) porta in scena lo studio teatrale intitolato “Le Barzellette di Berlusconi (e non solo)” all’Officina Teatrale de’ Maicontenti, sabato 2 e domenica 3 marzo a Bologna. Malgrado il titolo, non si tratta dell’ennesimo lavoro di satira politica su Berlusconi. Si tratta, invece, di un saggio-racconto sulla barzelletta, scritto e interpretato dall’attore e regista Riccardo Paccosi.

“Secondo il filosofo Maurizio Ferraris la barzelletta, non avendo inventori riconosciuti”, spiega Paccosi, “è la forma di narrazione odierna che più si avvicina al mito. Questo studio teatrale vuole pertanto valorizzare e rivalutare la barzelletta dal momento che, negli ultimi anni, essa è stata da molti identificata con l’operato di Silvio Berlusconi e, per questo, ritenuta una forma culturale deteriore”.

“La responsabilità per questa situazione”, continua, “non va però attribuita soltanto all’iper-visibilità mediatica di Berlusconi, ma anche alla distonia col pensiero popolare che, molto spesso, l’opinione pubblica di sinistra tende a esprimere”.

“In questo saggio saranno quindi rammentate le teorie sulla barzelletta susseguitesi nel corso del tempo, da Achille Campanile a Umberto Eco. Saranno altresì riassunti i racconti di fantascienza che grandi autori come Isaac Asimov e Richard Matheson hanno dedicato all’argomento. Saranno illustrate, attraverso narrazione, le diverse tipologie di barzelletta esistenti”. 

“Infine, si cercherà di dimostrare che alcune delle barzellette raccontate da Silvio Berlusconi nel corso della sua carriera – mai da lui inventate, bensì sempre attinte dall’immaginario popolare – una volta decontestualizzate dal conflitto politico, possono risultare anch’esse efficaci e ben strutturate”.