Elezioni 2013

Agcom, violata la par condicio: sanzioni a Repubblica Tv, Tg3 e La7d

Il motivo delle multe legato è la mancata ottemperanza agli ordini di riequilibrio della scorsa settimana. Secondo l'Autorità nelle reti c'è stata una “evidente sottopresenza del Pdl" e delle liste a esso collegate rispetto agli altri partiti. Il direttore Berlinguer: "Noi in linea con la media dei Tg Rai"

60mila euro, 40mila e 10mila. Sono le sanzioni che l’Agcom ha comminato rispettivamente a Repubblica Tv, Tg3 e La7d.  Il motivo è la mancata ottemperanza agli ordini di riequilibrio della scorsa settimana. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aveva infatti rilevato, per Repubblica Tv, una “evidente sottopresenza del Pdl anche rispetto a forze omologhe” e la mancata fruizione del tempo di parola da parte di, tra gli altri, “Lega Nord, Fratelli d’Italia, La Destra, UDC, Movimento 5stelle”. Per il Tg3, l’Autorità aveva sottolineato tra l’altro che alcune liste avevano fruito di “tempi progressivamente inferiori nel corso delle tre settimane (come il Pdl)” o non avevano “fruito di alcun tempo autonomo” e analogamente, avevo rilevato l’assenza delle liste collegate e, per quel che concerne le liste autonome, di Liberali per l’Italia-Pli e Casapound Italia”.

Ma il direttore del Tg3 Bianca Berlinguer non è d’accordo. ”Nelle ultime quattro settimane, dal 21 gennaio al 17 febbraio, lo spazio attribuito al Pdl è stato assolutamente in linea con la media dei Tg della Rai – ha commentato – Come dimostrano i dati dell’Osservatorio di Pavia nella settimana 21-27 gennaio, il Pdl ha avuto il 29,8 % (media dei Tg Rai 27,8). Nella successiva 28 gennaio-3 febbraio il 26,2% (media Tg Rai, 20,4). Ancora dal 4 al 10 febbraio il 17,6% (media Rai 17,5). Infine, 11-17 febbraio il 17,5% (media Rai 16,6)”. La Berlinguer sottolinea che “anche il dato complessivo conferma l’assoluto equilibrio del Tg3: il Pdl ha infatti goduto di un tempo direttamente gestito pari al 22,7 per cento, rispetto al 20 per cento del Pd, e al 13,7 della lista Monti. Non si capisce su quali basi l’Agcom abbia comminato la sanzione proprio al Tg3 – conclude – Sorge il dubbio che l’autorità garante per le telecomunicazioni non abbia voluto far finire la campagna elettorale senza sanzionare anche la Rai. Una sorta di par condicio delle pene a tutti i costi”.