Falcone e Borsellino Racconti dei Lettori

Dedicato anche a quelli che sono morti dentro

Avevo vent’anni, alle 19 arrivai in cima alla via principale della città per uscire con le amiche. Arriva Monica che dice: “Hanno ucciso Falcone, un attentato, un’esplosione…è saltata in aria mezza autostrada…”.

Capii che la Mafia stava attaccando chi le era arrivata troppo vicino. Ma ero ancora ingenua e credevo che lo spirito della Resistenza che aveva portato l’Italia a risorgere dalle macerie della guerra fosse ancora presente; che le istituzioni che tanto “intransigenti” erano state con le trattative del caso Moro avrebbero reagito. Anni dopo capii che quello spirito era morto e proprio la sua assenza aveva prodotto i cadaveri di Falcone e Borsellino nonché quello di tanti altri milioni di italiani, apparentemente vivi, ma morti dentro.

Lucia Barbacci