Politica

In Veneto una battaglia di verità per vincere il Senato

L’ultimo sondaggio Tecnè per Sky darebbe la vittoria al centrosinistra per un solo senatore, dando per scontate le sconfitte in Veneto e in Sicilia. Ma io non credo assolutamente che la nostra regione sia persa, anzi, possiamo e dobbiamo giocare la partita del lavoro e della verità e….vincere! Oggi altri sondaggi in nostro possesso, altrettanto autorevoli, confermano che il divario con il centrodestra in Veneto si è assottigliato e, tenuto conto che la campagna elettorale è ancora lunga e gli indecisi sono tanti, la sfida è ancora apertissima.

Abbiamo dalla nostra la scelta di aver presentato delle liste altamente rappresentative del territorio con volti e voci di quanti in Veneto si spendono in prima persona per essere voce e gambe dei cittadini nelle amministrazioni e nelle istituzioni.

Io non credo che il popolo del Pdl veneto possa dire lo stesso. Sono tantissimi i delusi dalle liste presentate che vedono ancora una volta Berlusconi e i suoi avvocati ai primi posti e sicuri eletti in Veneto. Avvocati che servono a lui non all’Italia e al Veneto, persone che una volta a Roma, non relazionano circa il loro lavoro, non “abitano” il territorio, sono inavvicinabili e impegnati unicamente a districare le mille questioni giudiziarie dell’improbabile giocoliere che vorrebbe tornare ad essere premier nonostante il lungo elenco delle sue malefatte. Facciano mente locale gli “azzurri” di questa regione e cerchino di ricordare in quante e quali occasioni Ghedini, per esempio, ha raccolto un’istanza dei cittadini sul nostro territorio e l’ha trasformata in Parlamento in proposta di legge o altro.

Le Cirielli, “il processo lungo”se vi era da aggiungere testimonianze infinite per arrivare alla prescrizione, o il “processo breve” se si voleva accorciare la prescrizione medesima, sono state le uniche cure dedicate al sistema giudiziario italiano, oggi 150° al mondo per capacità di garantire giustizia e diritti civili, cioè Paese per disonesti.

Invito tutti gli elettori, muniti di tanta libertà di giudizio e onestà intellettuale, a fare un bilancio delle politiche attuate fino ad oggi dal Pdl in tandem con la Lega sia a Roma che a Venezia! Io l’ho fatto e il quadro emerso è incredibile. Consideriamo anche solo i numeri del nostro tessuto economico. Mi hanno fatto rabbrividire gli ultimi dati diffusi da Unioncamere che denunciavano come nel 2012 ogni giorno 1.000 imprese hanno chiuso i battenti. Chiudono le industrie manifatturiere, si contrae l’artigianato, il settore edilizio e l’agricoltura. Un conto salato pagato soprattutto dal nord-est, da quel miracoloso insieme di Pmi che aveva fatto da locomotiva all’economia italiana.

Confartigianato Veneto ha rilevato, sulla base di dati forniti da Infocamere su nuove iscrizioni e assunzioni, che il numero delle imprese artigiane operative nella nostra regione è tornato ad essere quello del 2001. L’anno scorso nella mia regione, dove governano Lega e Pdl, hanno chiuso i battenti 32 imprese al giorno, sabato e domenica compresi!

E’ la mia gente, il mio vicino di casa, l’amico, l’amico dell’amico. Conosco le loro storie, le loro speranze, la loro sofferenza e anche la loro vergogna di fronte al fallimento. E quando sento i miei colleghi della Lega chiedere un voto per mettere fine a questa agonia mi viene da chiedere “e voi dove eravate fino ad oggi, quando dovevate governare?”.

Spero e voglio credere che gli elettori si facciano la stessa domanda e considerino i risultati ottenuti da questi “amici di merende” in quasi dieci anni al governo del Paese e della Regione. Ora, armati della solita faccia tosta, tornano in campo, come se nulla fosse accaduto e ripassano a memoria gli slogan, compresa la solita promessa di abbassare le tasse. Cosa racconteranno agli otto milioni di cittadini che vivono con meno di mille euro al mese,ai troppi artigiani che chiudono bottega, agli innumerevoli imprenditori che falliscono? Alla mia gente che un reddito non ce l’ha più e non ha nulla da farsi tassare, cosa potranno promettere stavolta ?

E che dire dell’ultimo mantra leghista? Prima è stata Roma ladrona, poi avrebbe risolto tutto il federalismo, oggi assistiamo ad un’altra versione dello stesso ritornello: trattenere a nord-est il 75% delle risorse fiscali. Maroni però non dice come investirebbe queste risorse suppletive, dimentica che già oggi il Veneto si riprende il 72% di quello che elargisce. Maroni fa demagogia come al solito: uno slogan solo per coprire il nulla che sono stati…

Io credo che il popolo possa guardare con fiducia al centrosinistra anche in Veneto, il Veneto deve sapere che è in grado di fare la differenza, questa volta. Siamo la risposta alla rabbia per la gestione Tosi fatta di divieti e imposizioni e ai mal di pancia per l’offesa del rinnegato e oggi invece rinnovato, accordo con Berlusconi. Al popolo delle camicie verdi deluso una proposta seria di ricostruzione del nostro territorio e del suo tessuto imprenditoriale e morale. I lavoratori, i disoccupati e le imprese che soffrono sono la nostra priorità, è da loro che bisogna ripartire.

Poi per le mille imprese al giorno che riapriranno abbasseremo le tasse. Lo faremo, seriamente. Non possiamo riconsegnare il Veneto a queste forze politiche così immeritevoli, i Veneti devono avere di più dalla politica.