Piacere quotidiano

Bud, il Super Bowl e la birra da sei milioni di dollari

L'ultimo prodotto della nota casa americana verrà lanciato all'inizio di febbraio durante la finalissima del campionato di football. Un evento planetario da oltre 100 milioni di spettatori, i cui spot costano cifre astronomiche

La speranza, soprattutto dalle parti di St. Louis (città sede della Anheuser-Busch), è che questo nuovo prodotto non passi alla storia soprattutto per le somme di denaro stanziate per promuoverlo. La nuova Budweiser, birra a stelle e strisce per eccellenza, si chiamerà Black Crown e farà il suo esordio in Tv nella notte più seguita d’America, quella del Super Bowl di football, il prossimo 3 febbraio. Per questo spot la casa madre ha pagato svariati milioni di dollari; basti pensare che gli spot  dell’anno scorso costavano già 3,5 milioni ogni 30 secondi e che un leggero aumento è più che prevedibile. Per la sua “nera corona” la Bud ha scelto uno degli slot pubblicitari più ambiti, il cosiddetto A1 – cioè il primo spot che andrà in onda durante il calcio di inizio, suo appannaggio dal lontano 1987 – e il quotato regista Samuel Bayer, autore di “Smells like teen spirit” dei Nirvana” ma anche dello spot “Born of Fire” per conto della Chrysler nel 2011, con protagonista Eminem.

Ma non è l’unico aspetto interessante, secondo noi, dietro al lancio di questo nuovo prodotto. Innanzitutto prima di “vararla” si è passati per un procedimento piuttosto macchinoso che ha previsto lo spoglio progressivo di 12 ricette, sottoposte al giudizio di oltre 25mila americani durante l’anno scorso. La scelta è ricaduta, appunto, sulla Black Crown: una birra più forte della media americana con il suo 6% di alcool per volume e fortemente aromatizzata. I due tipi di malto usati sono tostati e caramellati, le varietà di luppolo usate sono ben quattro. L’aggressività e la capacità di spesa del colosso della birra americano (che fa capo alla holding internazionale Anheuser-Busch InBev, che da sola controlla il 25% del mercato mondiale) si spiegano meglio con i dati delle vendite relativi all’ultimo anno: il calo del marchio si è attestato fra il 6% e il 7% e per questo dopo anni di taglio dei costi e di politiche al risparmio è stata decisa questa mossa. Tutta l’America deve conoscere “la birra da sei milioni di dollari”.

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