Cronaca

Cermis (Trento), motoslitta in un dirupo: morti sei turisti russi

Il gruppo scendeva lungo una pista nera, la 'Olimpia 2' quando, forse a causa dell’eccessiva velocità o di una manovra imprudente, il mezzo si è ribaltato, ha sfondato le reti di protezione ed è finito in una scarpata. La procura di Trento ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo

Sei turisti morti e due feriti gravi: questo il bilancio di un incidente accaduto in tarda sera a una motoslitta uscita fuori pista nel Cermis, in Trentino e precipitate in un dirupo. Il gruppo scendeva lungo una pista nera, la ‘Olimpia 2’, a bordo di una motoslitta, quando, forse a causa dell’eccessiva velocità o di una manovra imprudente, il mezzo si è ribaltato, ha sfondato le reti di protezione ed è finito in una scarpata. I due feriti sono stati trasportati all’ospedale Santa Chiara di Trento a bordo di un elicottero militare. La motoslitta con carrello al traino si sarebbe ribaltata e ha sfondato le reti di protezione. L’allarme è stato dato alle 22.33. [brightcove]2074351916001[/brightcove]

Le vittime sono quattro uomini e due donne, tutti di nazionalità russa. Tra loro c’è Larissa Rafilya Pshenichnaya, di 51 anni, residente a Predazzo (Trento), moglie del gestore dell’hotel Sporting Cermis, Iaroslav Iagafarov Azat, di 58 anni, ricoverato in prognosi riservata all’ospedale S.Chiara di Trento. Le altre vittime sono turisti alloggiati all’hotel Des Alpes di Cavalese: Liudmila Iudina, 48 anni e i figli Denis e Julia rispettivamente di 16 e 25 anni; Irina Kravchenko, 45 anni, e Viacheslav Sleptsov, 52 anni. All’ospedale di Trento, oltre al gestore dell’albergo, è ricoverato Boris Iudin, di 47 anni. Entrambi non sono in pericolo di vita: uno è ricoverato nel reparto di ortopedia, l’altro in quello di neurochirurgia. La prognosi è di un mese.

Le ricerche e i soccorsi sono stati effettuati dal Soccorso alpino della Val di Fiemme, inizialmente con 14 uomini e cani da ricerca, cui si sono aggiunti via via rinforzi assieme a vigili del fuoco di Cavalese, operatori degli impianti di risalita e del 118. Gli elicotteri di emergenza non hanno invece potuto alzarsi in volo a causa dell’oscurità. L’ipotesi è che i turisti, di cui le località sciistiche del Cermis sono affollate in queste vacanze tra Natale e anno nuovo, avessero trascorso la serata in uno dei rifugi o ristoranti in quota, per fare poi ritorno in albergo a tarda sera. Sono stati probabilmente traditi dal buio della pista, mentre poco più in basso si trovava una pista ‘rossa’ illuminata, autorizzata quindi ad essere percorsa anche in notturna. Le ricerche di alcuni di loro sono state rese ancora più complesse, oltre che dal buio, anche dal fatto di essere finiti oltre il limite della pista, dove non c’è neve ma solo rocce e bosco fitto.

La procura di Trento ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sull’incidente. Titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Davide Ognibene, che già intorno alla mezzanotte era salito fino al luogo dove la motoslitta si è ribaltata. Il magistrato sta coordinando le forze dell’ordine nelle indagini sull’accaduto e sta cercando di ricostruire l’incidente anche attraverso testimonianze. Fondamentali potrebbero essere quelle dei due sopravvissuti, che in mattinata, su disposizione degli inquirenti, sono stati sottoposti a prelievi del sangue per verificare l’eventuale tasso alcolemico di chi era alla guida della motoslitta. Sulle piste della Val di Fiemme nel weekend si sarebbe dovuta svolgere la tappa finale di una nota gara di sci nordico, il Tour de Ski, ma il comitato organizzatore ha deciso di annullarle per rispetto delle famiglie delle vittime.

La montagna è la stessa che il 2 febbraio 1998 aveva visto 19 vittime per un aereo dei marines finito contro una cabina della funivia. E sempre la funivia aveva causato 42 morti nel 1976, per il distacco di una cabina. L’ultimo incidente mortale nella zona era avvenuto pochi giorni fa, il 31 dicembre 2012. Erano circa le 10 del mattino dell’ultimo giorno dell’anno, quando un trentino 34enne, Alexander Cossalter, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo degli sci finendo fuori dal tracciato della pista Salera. Per lo sciatore, che aveva riportato un grave trauma cranico, sono stati vani i tentativi di rianimazione sul posto.