Cronaca

Roma, neonato gettato nel water di un fast food: “Emanuele sta benino”

Della madre, probabilmente una prostituta dell’est europeo, non si hanno notizie, anche se il suo volto è impresso nel video delle telecamere di sicurezza al vaglio della polizia. La dipendente che ha salvato il piccolo lo ha estratto dal water, lo ha lavato con l'acqua calda poi lo ha asciugato con l'apparecchio asciugamani

“Sta benino” il piccolo Emanuele il neonato trovato nel water di McDonald’s di via Sturzo, nel quartiere dell’Euri di Roma. Sua madre lo ha partorito nel bagno, poi lo ha gettato via ed è scappata. Tutto in circa 20 minuti. Il piccolo è rimasto per nove lunghissimi minuti nell’acqua prima di essere scoperto e salvato da un dipendente del fast food allarmato da due clienti ancora sotto shock per la scena alla quale si sono trovate di fronte. Il piccolo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio dove è curato; ha rischiato di affogare e le sue condizioni sono monitorate costantemente. La testa è rimasta a lungo nell’acqua, mentre un braccino sporgeva dal water come una disperata richiesta d’aiuto. Della madre, probabilmente una prostituta dell’est europeo, non si hanno notizie, anche se il suo volto è impresso nel video delle telecamere di sicurezza tuttora al vaglio della polizia che sta indagando sul caso.

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Mancano pochi minuti alla mezzanotte di venerdì quando una giovane, tra i 25 e i 30 anni, entra nel fast food. Capelli neri lunghi e disordinati, indossa un paio di jeans attillati, stivali marroni, un giacchetto di pelle abbottonato fino al mento ed una borsetta bianca. Entra nella toilette dove rimane per una ventina di minuti. Poi ne esce facendo perdere le sue tracce, o almeno pensando di farlo. Sangue e placenta, infatti, sono stati rinvenuti anche fuori dal locale, fino ad un centinaio di metri di distanza. Il Commissariato Esposizione, che si occupa del caso, ha contattato gli ospedali della Capitale: la donna ha perso molto sangue durante il parto e rischia una grave infezione se non viene assistita. E non è chiaro se ci fosse qualcuno ad attenderla fuori del locale.

La dipendente che ha salvato il piccolo Emanuele lo ha estratto dal water, lo ha lavato con l’acqua calda del lavandino e poi lo ha asciugato con l’apparecchio asciugamani. “Era arrivato in ipotermia, l’abbiamo riscaldato e i parametri vitali sono buoni – dice Carlo Giannini, primario di neonatologia e terapia intensiva neonatale del Sant’Eugenio -. L’abbiamo accudito nelle prime fasi dell’adattamento, che è sempre delicato e sta andando bene. Si alimenta regolarmente. Ora dovremo fare altre analisi per valutare se ci siano infezioni o se alla nascita abbia subito un’asfissia con conseguenti danni”. Ieri in ospedale è andato anche chi lo ha soccorso per avere informazioni sulle sue condizioni. “Sono tantissime le persone che vengono per chiedere come sta Emanuele – spiega la neonatologa Fulvia Mastracchio – molte portano pannolini o altre cose in segno di affetto e solidarietà, anche se qui noi abbiamo tutto l’occorrente. Abbiamo già contattato l’assistente sociale e poi il caso sarà seguito dal Tribunale dei minori – aggiunge – Fino a che non sarà adottato comunque Emanuele rimarrà qui”. 

Del piccolo ha parlato anche il Papa Benedetto XVI nell’Angelus: “Ogni bambino venga accolto come dono di Dio, sia sostenuto dall’amore del padre e della madre, per poter crescere come il Signore Gesù in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini”.