Economia & Lobby

Crisi, Vaciago risponde a Visco: “Chiudere le imprese che vanno male”

L'economista risponde alle parole del governatore della Banca d'Italia, che sulla Stampa ha invocato meno vincoli per le aziende. Per il professore della Cattolica la ripresa è ancora lontana. "L'unica soluzione è investire sui migliori"

“Bisogna sostenere le imprese migliori e chiudere le altre”. E’ questa l’opinione di Giacomo Vaciago, economista e professore all’università Cattolica di Milano, in risposta alle parole di Ignazio Visco (nella foto). Il governatore della Banca d’Italia, in un’intervista sulla Stampa, ha difeso la politica di austerità del governo, ma ha parlato della necessità di avere meno vincoli per la crescita delle aziende.

Vaciago non è della stessa idea. Per l’economista infatti la ripresa è ancora molto lontana e la soluzione migliore è quella di concentrare le risorse sulle imprese che dànno segni positivi. “Nel 2012 abbiamo fatto di tutto per evitare il peggio, ora bisogna sostenere il meglio perché se continueremo ad evitare il peggio andremo indietro”. E ha continuato: “Bisogna andare a vedere quello che fanno i paesi che stanno crescendo, non la Grecia, ma la Finlandia. Il Regno Unito, ad esempio, ha deciso di abbassare le tasse alle imprese che vanno bene, alle migliori, e anche noi dobbiamo farlo”. E le migliori imprese, sottolinea Vaciago, “sono quelle che assumono, quelle che esportano. Le aziende che non esportano sono quelle che sperano in una ripresa che non arriverà. La situazione economica, infatti, peggiorerà ancora e dopo Natale inizieranno i licenziamenti”.

Per Vaciago serve puntare “sugli investimenti in innovazione, sulle scuole e sul capitale umano” perché “senza capitale umano non c’è crescita. Bisogna chiudere gli uffici pubblici e privati inutili e abbassare le tasse a chi le paga tutte perché attualmente i contribuenti che le pagano farebbero meglio ad andarsene”. E ha concluso guardando al 2013: “Aspettiamo una ripresa debolissima o ci rimbocchiamo le mani? Dobbiamo fare le riforme per la crescita. Qualcuno lo ha capito tra i candidati alle politiche? Bisogna scegliere tra i partiti che propongono un programma per la crescita del paese”.