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Israele, inchiesta per frode: il ministro degli Esteri Lieberman si dimette

Il 13 dicembre la procura ha archiviato l'accusa di riciclaggio di denaro dopo un'inchiesta durata 12 anni, ma ha incriminato il capo della diplomazia di Tel Aviv per altri reati. Il politico aveva deciso di non dimettersi, ma ora ha cambiato idea

Avigdor Lieberman si è dimesso. Il ministro degli Esteri israeliano ha annunciato di voler lasciare il ministero all’indomani dell’incriminazione per abuso di fiducia e frode. In una breve dichiarazione, il ministro ha detto di aver preso la decisione anche se non era obbligato a farlo.

Il 13 dicembre il procuratore generale israeliano Yehuda Weinstein ha archiviato l’accusa di riciclaggio di denaro contro Lieberman, mettendo fine a un’inchiesta durata 12 anni, ma lo ha incriminato per abuso di fiducia e frode. Secondo l’accusa infatti Lieberman ha fatto delle pressioni a favore dell’ex ambasciatore israeliano in Bielorussia, Ze’v Ben Aryeh, che gli avrebbe fornito informazioni riservate relative a un’indagine sul suo conto nell’ex repubblica sovietica. La vicenda nasce dall’accusa rivolta al ministro israeliano di aver ricevuto milioni di dollari di finanziamenti tramite compagnie fittizie nel periodo fra il 2001 e il 2008, quando era semplice deputato e poi ministro delle Finanze. Il leader del partito ultranazionalista Yisrael Beitenu  si è sempre proclamato innocente e aveva promesso che si sarebbe dimesso in caso di incriminazione, ma poi aveva deciso di restare al suo posto perché “si tratta di accuse minori che non mi obbligano a dimettermi”. Ora, invece, ha cambiato idea e ha annunciato che lascerà il suo posto al ministero.

“Mi dimetto anche se non sono obbligato a farlo. Ho chiesto alla Knesset di revocare la mia immunità parlamentare per poter affrontare il più presto possibile le accuse rivolte contro di me” ha detto, citato dal quotidiano Ynet. La sua decisione, assicura il giornale, non inciderà sulla campagna elettorale per le elezioni del 22 gennaio. Lieberman infatti corre come numero due della lista comune presentata dal suo partito e dal Likud del premier Benjamin Netanyahu.