Diritti

Hiv e Aids, restano vecchi tabù (e ignoranza) sui contraccettivi

Metodi di trasmissione del virus e uso del profilattico sono temi ancora difficili da affrontare nella nostra società. Lo dimostra anche l’incidente diplomatico tra ministero della Salute e associazioni, in occasione del lancio dello spot per la giornata mondiale contro l’Aids. Prima è andata on-line la versione senza la parola “preservativo“, poi dopo alcune ore la nuova versione: ”Fai il test per l’Hiv e usa il preservativo”. Il ministero parla di “errore tecnico”, ma dalle parole raccolte dal fattoquotidiano.it traspare come sul tema ci sia ancora parecchia disinformazione. I numeri di telefono da cui si offre assistenza gratuita sul tema sono presi d’assalto, come confermano i volontari di Lila, Nps, e Asa, tra le associazioni più attive in questo ambito. L’ignoranza sull’Aids è ancora elevata: se le cure mediche hanno fatto progressi per i pazienti sieropositivi (la cui aspettativa di vita è di gran lunga superiore rispetto a 15-20 anni fa), le infezioni restano un dato significativo. Ogni anno in Italia ci sono quasi 4000 nuovi casi di Hiv: 600 solo in Lombardia. Se si considerano i casi di Aids dall’inizio dell’epidemonia al 201o, la provincia italiana più colpita è Milano, con 8378 casi (dati Asl-regione Lombardia). Nps Italia Onlus e All Italia, tramite i dati dell’Ospedale Sacco, ha poi evidenziato il forte divario tra il costo di un condom e la spesa a carico del Sistema Sanitario Nazionale di un malato di Hiv, che è in media di 11.734 euro  di Francesca Martelli