Politica

Legge elettorale, Bianco (Pd): “Piuttosto che il Porcellum, meglio il Mattarellum”

L'emendamento presentato dal dirigente dell'ex Margherita prevede come extrema ratio il superamento della legge "porcata" con il metodo di voto precedente. Tra le proposte di modifica anche quello di ampliare il reato di voto di scambio "anche a chi ottiene o si adopera per fare la promessa". Entro l'8 novembre il passaggio in Aula

Il dibattito sulla legge elettorale continua a tenere banco nel panorama politico, con i partiti che preparano vie d’uscite all’eventuale fallimento della riforma ora in discussione presso la commissione Affari Costituzionali del Senato. Se la trattativa sulla legge elettorale dovesse infatti arenarsi, si potrebbe tornare con un emendamento presentato dal senatore del Pd Enzo Bianco al vecchio ‘Mattarellum‘. E tra i vari emendamenti presentati oggi, quello del presidente della stessa commissione Carlo Vizzini che vorrebbe applicare il reato di voto  di scambio non solo al politico che acquista preferenze con il denaro – questa l’attuale formulazione del 416-ter – ma anche a chi promette “qualunque altra utilità, ovvero in cambio della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione mafiosa”. Vizzini rilancia così una richiesta di lungo corso di associazioni e magistrati impegnati sul fonte antimafia. 

Il membro della commissione del Pd Enzo Bianco spiega così la sua scelta sulla legge elettorale: “Se non c’è un’intesa e non si riesce a fare la riforma, si può far tornare il Mattarellum. Ho voluto salvaguardare la possibilità che si vada a votare con il Mattarellum che è meglio del Porcellum”. Ad appoggiare la scelta del senatore, anche il suo collega di partito Luigi Zanda, che conferma: “L’emendamento presentato da Bianco è come extrema ratio se l’iter della legge non dovesse arrivare a conclusione. E’ chiaro che tra Mattarellum e Porcellum c’è una differenza abissale e che il Mattarellum è un sistema democratico mentre il Porcellum non ha nulla di democratico”.

Quanto alla proposta di Vizzini sul voto di scambio, prevede di ridefinire il voto di scambio in modo che la pena della reclusione da 3 a 6 anni prevista per l’associazione di tipo mafioso si applica “anche a chi ottiene o si adopera per fare ottenere la promessa di voti” non solo in cambio della erogazione di denaro ma anche della “promessa di erogazione di denaro o di qualunque altra utilità, ovvero in cambio della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione mafiosa”.

Infine oggi per proseguire i lavori, è arrivato un nuovo rinvio per la legge elettorale in commissione. La richiesta è stata avanzata dal Pdl e appoggiata da tutti i gruppi, ad eccezione della Lega che ha votato contro. Anche se il presidente ha ribadito che l’obiettivo è di licenziare il testo per l’aula entro giovedì prossimo, 8 novembre. La prossima settimana, il calendario è fitto: martedì e mercoledì sono previste sedute alle 14 e alle 20.30; giovedì mattina alle 8.30. Gaetano Quagliariello (Pdl) ha motivato così la richiesta di rinvio avanzata oggi: “Siamo di fronte ad un nodo che noi riteniamo fondamentale, quello di una soglia minima per accedere al premio di maggioranza. Non possiamo votare emendamento per emendamento, serve un disegno organico e per questo serve un momento di approfondimento”.