Politica

Lombardia, Formigoni: “Sullo scioglimento ho detto no a Berlusconi”

Il governatore spiega di essere andato contro il volere dell'ex premier. Poi annuncia: "Se utile al Pdl, sono pronto a proporre per le primarie nazionali la mia candidatura"

“Una settimana fa ho detto no alla richiesta di Silvio Berlusconi che voleva lo scioglimento immediato del consiglio lombardo”. A dirlo è il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni,  rispondendo a una domanda sulla possibilità che l’ufficio di presidenza del Pdl possa dire no a Berlusconi sulla sfiducia a Monti. “Lo abbiamo già fatto”, è stata la risposta del governatore. Quando? “Per esempio la settimana scorsa in Lombardia”. 

Il presidente Formigoni interpellato sul tema delle primarie nazionali, non ha escluso un proprio impegno in prima persona: “Non sono in cerca di ruoli personali, ma se mi convincessi che la mia candidatura può essere utile ad allargare il consenso del Pdl, sono senz’altro disponibile a proporre la candidatura”. E ha aggiunto però: “Non ho ancora sciolto la riserva”.

A chi gli chiedeva se, a suo giudizio, una sconfitta del candidato del Pdl in Sicilia dovrebbe portare alle dimissioni del segretario, Angelino Alfano, il “Celeste” ha risposto: “Assolutamente no, se il Pdl vincesse in Sicilia, i problemi del partito rimarrebbero, se non vincesse, la responsabilità non è di Alfano: mi ribellerei se qualcuno ne pretendesse le dimissioni”. Anzi per Formigoni “è il Pdl tutto che deve fare un esame di coscienza sulla gestione di questi ultimi anni”.

Formigoni ha riferito di aver parlato al telefono con il presidente del Consiglio Mario Monti, in merito alla data del voto in Lombardia. “Dovrei anche avere, nei prossimi giorni un incontro a Roma, col ministro Annamaria Cancellieri alla quale porterò le carte che dimostrano che la data del voto può essere tra il 16 dicembre e il 27 gennaio”, ha spiegato il presidente della regione Lombardia, riferendo anche di aver spiegato al premier le sue considerazioni riguardo la necessità di un’accelerazione sulla data del voto. “Monti mi ha ringraziato e mi ha risposto che intende sentire i colleghi e che la pratica è in mano alla Cancellieri. Mi auguro – ha sottolineato Formigoni – che i cittadini capiscano bene che io sto accelerando la data delle elezioni in Lombardia, perché so che una lunga campagna elettorale e una lunga sospensione della giunta del consiglio portano danni per centinaia di migliaia di euro alla regione”.

Infine ha riconosciuto che se si votasse il 27 gennaio “sarebbe possibile” tenere le primarie per la scelta del candidato del centrodestra alla presidenza della regione Lombardia. Ha escluso invece la possibilità di tenere le primarie nel caso in cui il voto anticipato si tenesse il 16 dicembre.