Società

Berlusconi condannato. Ma che c’è da brindare?

Li sento già i Massimo Giannini di turno: “i soliti antiberlusconiani che festeggiano, ma così fanno il male dell’Italia…”

Ma che ne sanno loro?

Che ne sanno di vent’anni passati a denunciare che il Caimano avrebbe fatto del male all’Italia e agli italiani. Che ne sanno di nottatte passate a faxare (nel 1993 il web doveva ancora arrivare) per denunciare che se lui, il Cavaliere Nero, era entrato in campo solo per risolvere i suoi problemi giudiziari, la nostra risposta era i comitati BOBI, BOicotta il BIscione: le scelte dei cittadini di non guardare le sue tv e non comprare nei suoi supermercati contrapposte al peso del suo impero economico e mediatico.

Che ne sanno delle notti a leggere, informarsi e denunciare tutte le sue malefatte. A tenere il conto, in questi anni, di tutte le leggi ad personam che lui e i suoi lacchè compagni di governo e condomini in Parlamento avrebbero presentato e approvato. 10, 20, 30, 40…tutte per cercare di evitare di essere giudicato dai giudici per i reati commessi.

Che ne sanno dei viaggi in treno di notte da Ravenna a Roma, per partecipare alle mobilitazioni e i presidi. Per poi tornare, sempre di notte con gli Intercity perché costavano meno, alla periferia dell’impero, perché il giorno dopo bisognava essere puntali al lavoro.

Che ne sanno della sofferenza subita a causa di un agguato squadrista. Che ne sanno dei mesi passati in stato di choc, con la mia famiglia sempre vicina, a domandarmi il senso di quella violenza. Che ne sanno della necessità di far quadrare la militanza con la vita quotidiana, con a fianco una moglie che ha sempre accettato le fatiche e gli spazi sottratti alla famiglia, per una causa sacrosanta.

Che ne sanno loro della scelta di lasciare la città romagnola per la capitale, per essere ancora di più spina nel fianco di Berlusconi e dei berlusconiani e partecipare, insieme alle centinaia di migliaia di cittadini del Popolo Viola e di tanti altri movimenti, alle mobilitazioni che hanno raccontato la caduta del regime.

Che ne sanno della rabbia e l’umiliazione nel sentirsi portati via di peso durante una conferenza stampa del Cavaliere Nero, solo perché vuoi dirglielo in faccia, che sta rovinando l’Italia e gli italiani e che lo spazzeremo via.

Per questo è con orgoglio e senza vergogna che a fine 2011 siamo scesi in piazza per festeggiare l’addio dell’ultimo governo di regime e ieri abbiamo stappato una bottiglia e brindato, perchè finalmente i magistrati sono riusciti a superare lacci e lacciuoli, leggi ad personam e prescrizioni e tutte le mine che in questi anni lui aveva disseminato per impedire che la legge fosse uguale anche per lui, cittadino non meno uguale agli altri cittadini.

Giustizia è fatta.