Politica

Museo Maxxi, Melandri: “Mi dimetto da parlamentare”

Per la parlamentare del Pd, accusata di essere stata paracadutata a capo della Fondazione del Museo, "la decisione del ministro Ornaghi lusinga e onora. E' la scelta di un tecnico nei confronti di un altro 'tecnico' perché quel museo l'ho istituito io quand’ero a capo del ministero dei Beni culturali"

Giovanna Melandri si dimetterà da parlamentare. Lo ha annunciato la stessa Melandri, ex ministro dei Beni Culturali dei governi D’Alema e Amato, comunicando al capogruppo alla Camera dei deputati del Pd Dario Franceschini “di aver avviato le procedure”. La Melandri cerca così di spegnere le polemiche scoppiate ieri sulla sua nomina a presidente della Fondazione Maxxi, che regge l’omonimo Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma. 

La deputata del Pd aveva rilasciato un’intervista a “la Repubblica“, nella quale respinge le accuse di lottizzazione arrivate da Pdl e Lega Nord: “Una spartizione? La decisione del ministro Ornaghi, che mi lusinga e mi onora, è la scelta di un tecnico nei confronti di un altro ‘tecnico’ perché quel museo l’ho istituito io quand’ero a capo del ministero dei Beni culturali. Ornaghi ha fatto una scelta istituzionale chiamando la ‘madre’ del Maxxi. Ma quale paracadute – ha aggiunto Melandri – Ornaghi mi ha chiesto di rilanciare e internazionalizzare il Maxxi che, ricordo, nasce con una mia scelta da ministro nel 1999. Non c’è nessuna logica spartitoria e il Pd non c’entra nulla”. Melandri nella stessa intervista ha comunicato che a cambiare idea sull’incarico “non ci penso nemmeno”. Infine intervistata anche dal Messaggero, l’ex ministro ha bollato come “miserie” le polemiche sulla scelta caduta su di lei.