Politica

Milano, salviamo Sant’Ambrogio

«Lo stato pietoso e devastato in cui versa la piazza Sant’Ambrogio che circonda una delle più antiche basiliche di Milano rappresenta una sconfitta di Italia nostra e soprattutto un’orrenda ferita per la città di Milano», non usa mezzi termini Elda Necchi Cerchiari, 87 anni, storica dell’arte e vicepresidente di Italia nostra, sezione di Milano.

I responsabili di questa ferita nella zona centrale di Milano hanno nomi precisi i sindaci che hanno preceduto Giuliano Pisapia: Gabriele Albertini e Letizia Brichetto Moratti.

«Contro questo parcheggio, come per altri, ci siamo opposti e non solo perché si trattava di piazza Sant’Ambrogio ma anche perché i parcheggi nel centro della città aumentano la congestione del traffico incentivando l’afflusso di auto private, mentre è molto più logico e… salutare usare i mezzi pubblici».

E anche il ritrovamento di tombe durante gli scavi per Cerchiari non è significativo: «Hanno trovato delle tombe antiche, ma non è stata una ricerca archeologica, ma solo fortuita e soprattutto il recupero delle salme non è avvenuto in modo adeguato».

Insomma, Cerchiari si sente sconfitta, ma non vinta definitivamente. «Per evitare altri scempi, come quello di cui stiamo parlando, faremo altre campagne».

Quali? «L’introduzione dell’educazione al territorio in tutte le scuole italiane in sostituzione dell’educazione civica e poi cercheremo di diffondere un concerto moderno di cultura cioè far interagire i diversi campi di cultura. Insomma, non bisogna essere guardiani di una cultura ammuffita. E questa è una grande sfida che vogliamo vincere dopo tante sconfitte». 

Ed ecco la replica dell’assessore ai Lavori pubblici Lucia Castellano: «Quello dei parcheggi a Milano è un problema annoso e complesso che questa Giunta ha ereditato e sta cercando faticosamente di risolvere. Ci siamo trovati a dover sbrogliare una vera e propria matassa, fatta di oltre 200 progetti nati addirittura durante la Giunta Albertini, in cui ogni singolo parcheggio ha una sua storia e criticità peculiari. Tra questi, vi sono molti progetti aggiudicati anni fa che non rispondono più alle esigenze della città oppure altri localizzati in aree di valore storico, architettonico e ambientale. Laddove possibile li stiamo progressivamente cancellando. E poi c’è il fronte dei cantieri aperti e in ritardo: ferite inferte al territorio e non ancora richiuse. Per questi, il Comune vuole riappropriarsi del ruolo di garante a tutela dei cittadini e dei proprietari dei futuri box, facendo in modo che i tempi e i modi di costruzione siano sempre rispettati. Anche sant’Ambrogio ha la sua storia: è di certo un parcheggio che questa Giunta non si sarebbe mai sognata di aggiudicare, ma al momento del nostro insediamento una retromarcia sarebbe stata enormemente onerosa per l’Amministrazione e quindi per i cittadini. Milioni di euro da pagare in penali e a compensazione di lavori già fatti. Ora, come per gli altri cantieri, stiamo seguendo i lavori affinché si possa scrivere presto la parola “fine” e restituire l’area ai residenti».