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Pd, ecco l’agenda anti-Monti di Fassina: “Investimenti e redistribuzione reddito”

Investimenti europei, green economy, eurobond per finanziare progetti d’investimento, redistribuzione del reddito Tobin tax, attacco ai paradisi fiscali, ristrutturazione dei debiti sovrani insostenibili come la Grecia. Ecco i punti salienti dell’agenda di Stefano Fassina, il responsabile economico del Pd che li ha elencati sul Foglio in un articolo intitolato “Rottamare l’agenda Monti” (leggi)”. Un intervento che ha messo in evidenza la spaccatura interna ai democratici tra “montiani” a tutti gli effetti e una componente che per uscire dalla crisi vorrebbe sentire dire (e veder fare) cose di sinistra

L’agenda Monti “non funziona”, scrive Fassina, perché il premier è “vincolato dall’agenda conservatrice europea e costretto a confermare gli impegni ancor più restrittivi, sottoscritti per deficit di credibilità politica, dal governo Berlusconi-Bossi-Tremonti“. L’obiettivo di pareggio di bilancio al 2014 “era impossibile” e “anticiparlo al 2013, sulla base dei diktat di Bruxelles e Francoforte, unico caso nell’euro-zona, diventava un’avventura autolesionistica, come è sempre più evidente”.

Qual’è allora l’agenda alternativa? “Per ridurre gli squilibri macroeconomici e i debiti pubblici”, continua il responsabile economico del Pd, vanno promosse politiche di sostegno alla “domanda privata” e alla “domanda pubblica per investimenti innovativi”, piuttosto che agire sul fronte dell’offerta attraverso la “svalutazione del lavoro o tagli di tasse e welfare”. Un metodo che “incancrenisce la recessione in depressione”. I consumi interni europei possono essere rianimati anche da una “correzione della distribuzione del reddito”.

Ecco allora le priorità “per salvare l’euro e la civiltà del lavoro”: “Fiscal union, per attribuire al Consiglio e al Parlamento europeo, oltre che alla Commissione per la fase istruttoria, il potere di autorizzare ciascun Paese membro a presentare al Parlamento nazionale la legge di bilancio e prevedere sanzioni automatiche”. E ancora, “investimenti europei, definiti in una strategia green di politica industriale, finanziati mediante euro-project bonds, imposte sulle transazioni finanziare speculative“.  Supervisione bancaria “di ampio raggio ed effettività” e “coordinamento politiche di tassazione e offensiva contro i paradisi fiscali intra ed extra Ue”. Fassina auspica anche  un “meccanismo condiviso di ristrutturazione dei debiti sovrani insostenibili“, per esempio “la Grecia”.