Tecnologia

iPhone5, venduti cinque milioni di pezzi in tre giorni. Ma Apple cala in Borsa

La domanda del primo week end ha superato la fornitura iniziale prevista dell'azienda di Cupertino. Il modello precedente, l'iPhone 4S, ha venduto in tre giorni tre milioni di telefoni, il doppio di quanto aveva fatto l'iPhone 4. Numeri che, però, deludono il mercato finanziario

Cinque milioni di iPhone 5 venduti dopo soli tre giorni dal lancio mondiale. La Apple aveva ricevuto due milioni di ordini per il nuovo smartphone appena dopo le prime 24 ore e aveva ammesso che avrebbe avuto difficoltà a far fronte alle richieste. Il lancio dell’iPhone 5 è stato effettuato lo scorso 12 settembre negli Usa e il 21 settembre è avvenuto in Asia e Australia, dove si sono formate lunghe code ai negozi. “La domanda per l’iPhone 5 – ha detto l’ad di Apple Tim Cook – è stata incredibile e stiamo lavorando duramente per consentire ai clienti che lo vogliono di acquistarlo nel più breve tempo possibile”. La domanda nel primo weekend dopo il lancio ha superato la “fornitura iniziale”.

Secondo gli esperti del settore, la vendita dei nuovi iPhone5 potrebbe superare la soglia di dieci milioni, ritenuta già di per sé una soglia difficile da raggiungere alla vigilia. Per avere un ordine di paragone basta ricordare che il suo predecessore, l’iPhone 4S, ha venduto nei primi tre giorni 3 milioni di pezzi doppiando a sua volta l’iPhone 4. La Apple infine annuncia in una nota, che oltre 100 milioni di dispositivi sono stati aggiornati dai propri utenti con il nuovo sistema operativo iOS6. I numeri dei primi tre giorni, però, hanno deluso gli analisti. Apple infatti cala in borsa e le quotazioni perdono l’1,32% a 690,82 dollari. Il mercato infatti scommetteva su almeno 6 milioni di iPhone venduti e la banca d’investimenti Piper Jaffray su 10 milioni di pezzi.

Il colosso di Cupertino ha infine deciso di correre ai ripari sulle falle che riguardano le mappe del nuovo sistema sviluppato. Dopo l’aggiornamento del sistema operativo infatti, molti utenti si sono lamentati del servizio ‘nativo’ di Apple che ha sostituito Google Maps, così Cupertino avrebbe deciso di assumere ex membri dello staff di Mountain View.