Cronaca

Caso Adinolfi, il Gip conferma il carcere per gli anarchici

La decisione tiene conto di nuovi e importanti elementi che sono stati acquisiti dagli investigatori proprio su suggerimento del Gip di Genova. Le accuse contestate ad Alfredo Cospito e Nicola Gai sono lesioni aggravate con finalità di terrorismo, furto aggravato e detenzione e uso di arma illegale

Ci sono nuovi e importanti elementi che giustificano la detenzione in carcere di Alfredo Cospito e Nicola Gai, i due anarchici torinesi fermati venerdì scorso per l’attentato all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Lo si rileva dall’ordinanza con la quale il Giudice per le indagini preliminari di Torino, Alessandra Bassi, ha disposto oggi la custodia cautelare in carcere per entrambi per lesioni gravi aggravate con finalità di terrorismo, furto aggravato, detenzione e uso di arma illegale.

La decisione del Gip Bassi – si è saputo – conferma l’impianto accusatorio del Gip di Genova, che nei mesi scorsi aveva rigettato la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla Procura del capoluogo ligure, non la smentisce e si pone in linea di continuità. La scelta del Gip Bassi, infatti, tiene conto di nuovi e importanti elementi che sono stati acquisiti dagli investigatori proprio effettuando le indagini che il Gip di Genova, coadiuvato nelle indagini dai carabinieri del Ros e dalla Digos della Polizia,  aveva indicato come opportuno e necessario svolgere.