Scienza

Cancro ai polmoni, i malati sposati vivono più a lungo dei single

E' il risultato di uno studio promosso dal Marlene e Stewart Greenebaum Cancer Center dell'Università del Maryland di Baltimora. Il 33 per cento dei coniugati era ancora in vita dopo tre anni rispetto al dieci per cento di chi vive da solo

Due è meglio di uno. Essere single non aiuta nella lotta al tumore. Le persone sposate, con un cancro ai polmoni in fase avanzata, sopravvivono più a lungo di quelle single dopo aver ricevuto le terapie. E’ il risultato di uno studio promosso dal Marlene e Stewart Greenebaum Cancer Center dell’Università del Maryland di Baltimora.

La ricerca sarà presentata all’edizione del 2012 del Chicago Multidisciplinary Symposium in Thoracic Oncology. Il team ha analizzato 168 pazienti ammalati del tipo più comune di cancro ai polmoni che erano stati trattati con chemioterapia e radiazioni per un periodo superiore a dieci anni, dal gennaio 2000 al dicembre 2010. Gli studiosi hanno rilevato che il 33 per cento dei pazienti sposati era ancora in vita dopo tre anni rispetto al dieci per cento dei pazienti single con una incidenza di morte maggiore degli uomini rispetto alle donne. Le donne sposate hanno ottenuto il tasso migliore di sopravvivenza (46 per cento) mentre gli uomini single il tasso peggiore con solo il tre per cento sopravvissuto dopo tre anni dalla terapia. Donne single e uomini sposati hanno raggiunto, invece, gli stessi risultati con il 25 per cento di sopravvivenza nello stesso periodo. “Lo status sentimentale – ha spiegato Elizabeth Nichols, oncologo e autrice dell’indagine – sembra essere un importante fattore predittivo della sopravvivenza nei pazienti ammalati di cancro al polmone. Le ragioni non sono chiare ma i nostri risultati suggeriscono che il supporto sociale e affettivo aiutano ad affrontare meglio la malattia”.