Scuola

Università, al via test di ingresso per Medicina. Flash mob di protesta

L’Udu, Unione degli universitari, che da sempre si batte contro il numero chiuso, ha organizzato un’azione dimostrativa in diverse città per manifestare il completo dissenso a questo sistema di sbarramento all’accesso al mondo dell’università. Solo uno dei 7/8 candidati diventerà uno studente della Facoltà

Test universitari al via. E alla linea di partenza si “presenta” anche la protesta. L’Udu, Unione degli universitari, che da sempre si batte contro il numero chiuso, stamattina ha organizzato un’azione dimostrativa in tutta Italia per manifestare il completo dissenso a questo sistema di sbarramento all’accesso al mondo dell’università. Appena prima del test d’ingresso di Medicina – che in media prevede che ci siano sette/otto candidati per un solo posto – ha promosso un flash mob con i divieti d’accesso con scritto nella striscia bianca ‘Università’.

“Oggi migliaia di studenti affronteranno i test d’ingresso e solo uno su otto potrà realizzare la propria aspirazione. Non solo non saranno liberi di poter scegliere il loro futuro, per giunta dovranno sostenere una prova che da anni si mostra fallace sia nel metodo che nei contenuti –  sostiene Michele Orezzi, coordinatore dell’Udu -. Si tratta di un vero e proprio divieto all’accesso al sapere. Per questo stamattina saremo presenti davanti alle aule delle università, in tutta Italia, a manifestare il nostro secco e deciso ‘no al numero chiuso e, nello stesso tempo, a supportare gli studenti attraverso il vademecum che spiega in sintesi come si svolgerà la prova, come evitare errori nel test e cosa fare in caso di riscontrate irregolarità. Da anni – ricorda – continua la nostra battaglia contro il numero chiuso che riteniamo leda il diritto allo studio, e il nostro fermo dissenso è arrivato fino alla Corte Costituzionale che si pronuncerà sulla costituzionalità o meno di questo sistema di sbarramento aprioristico. In attesa della pronuncia della Corte noi continueremo il nostro lavoro di sindacato universitario e saremo sempre dalla parte degli studenti a difendere i loro diritti e oggi distribuiremo, come ogni anno, a tutti gli studenti che proveranno il test una guida per un test in più possibile sicuro. In caso di errori saremo al loro fianco nell’accompagnarli verso i ricorsi”.

I primi ad affrontare il pacchetto di domande (un’ottantina di quesiti di cultura generale) sono dunque, oggi, gli aspiranti medici e odontoiatri che intendono seguire le lezioni in lingua italiana. Mercoledì 5 settembre sosterranno la stessa prova coloro che vorranno invece seguire un corso di laurea in Medicina e Odontoiatria, ma in lingua inglese; si potrà sostenere il test oltre che in Italia in altri paesi: Germania, Gran Bretagna, India, Polonia e Stati Uniti. I posti disponibili sono 10.173 per Medicina e circa 900 per Odontoiatria, e a contenderseli saranno in 77 mila. Sui test di ammissione pende però il rischio che la Corte Costituzionale definisca incostituzionale il numero chiuso, come ricorda il Codacons che paventa la possibilità, in caso affermativo, di una class action per i non ammessi e per questo ha provveduto a diffidare il ministero dell’Istruzione chiedendo l’eliminazione dei test di ammissione. “Il numero chiuso all’università è assurdo e antistorico peraltro i test di ammissione, con domande magari di cultura generale, non selezionano certo quelli che saranno, ad esempio, i medici migliori. Non si capisce, poi, perché qualche ora di test dovrebbe valere più del voto conseguito alla maturità, dopo un percorso durato ben cinque anni di studio. Per migliorare la qualità della nostra sanità la selezione andrebbe fatta durante gli anni universitari, attraverso esami più selettivi e non certo con un test di un centinaio di domande da risolvere in qualche ora” afferma il presidente del Codacons, Marco Donzelli. Inoltre, sottolinea l’associazione, è ormai accertato che non vi è un esubero di medici in Italia, e per questo vi sono assessori regionali alla sanità che hanno già chiesto l’eliminazione del numero chiuso.

Questa mattina nella capitale si è presentato un esercito di ragazzi pronto a dare tutto per superare il test d’accesso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia ha invaso questa mattina i viali dell’università Sapienza di Roma. Volti tesi, ultimi ripassi e l’abbraccio finale al genitore prima di entrare in aula. I candidati sono 6.833 candidati per 997 posti disponibili. La Sapienza ha messo a disposizione 85 aule, con un preside di aula e un responsabile di vigilanza per ogni spazio. Sono 80 le domande, con cinque opzioni di risposta, divise tra logica, cultura generale, chimica, fisica e matematica e biologia. I candidati avranno due ore di tempo per rispondere ai quesiti. La prova inizierà alle ore 11 per terminare alle 13. Molti ragazzi sono al secondo tentativo, altri si sono iscritti a Facoltà affini, ma senza numero chiuso come Biologia, sperando di superare oggi i quiz e farsi riconoscere gli esami già sostenuti.  Come in altre città anche a Roma gli studenti protestano: “C’è Profumo di chiuso… conTestiamoli!’ lo striscione, esposto fuori dall’aula di Ortopedia dai giovani del Link Coordinamento studentesco: “Anche quest’anno – afferma Diana Armento del Link – decine di migliaia di giovani universitari tenteranno la fortuna e giocheranno alla lotteria più in voga tra i giovani del nostro Paese, i test a numero chiuso. Da anni chiediamo che questo strumento sia sostituito con una selezione che non ponga una barriera all’accesso dell’università”. “No all’aumento delle tasse universitarie con il decreto spending review – rilanciano gli studenti di Link – no al raddoppio delle tasse regionali per il diritto allo studio, perché la prossima introduzione dei prestiti d’onore – concludono – sta trasformando l’università pubblica in un luogo elitario e sempre più irraggiungibile”.