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Fitch: “Stati Uniti, a rischio la tripla A”. Declassate sette banche italiane

Downgrade in arrivo se il governo Usa non interverrà entro la fine dell'anno sulla combinazione di tagli alla spesa pubblica e aumenti delle tasse. Crescita zero per il Belpaese nel 2013 e gli istituti di credito declassati, tutti di medie dimensioni, includono anche Bpm e Carige

Riguardano gli Stati Uniti e l’Italia le previsioni di downgrade di Fitch secondo cui, se il governo Usa non interverrà entro la fine dell’anno sul ‘fiscal cliff’, ovvero la combinazione di tagli alla spesa pubblica e aumenti delle tasse, rischia di perdere la tripla A. Per quanto riguarda il Belpaese, invece, l’agenzia di rating prevede che l’economia chiuda il 2012 con una contrazione dell’1,9% e per il 2013 si attende una crescita zero. Fitch ha inoltre operato il downgrade del rating di sette banche italiane di medie dimensioni. Si tratta di Banca Popolare di Sondrio, Banco di Desio e della Brianza, Bpm, Carige, Banca Popolare Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca.

A spiegarlo nel corso di un’intervista a Bloomberg tv è stato il direttore di Fitch, David Riley. In dettaglio il rating sulle emissioni a lungo termine della Popolare di Sondrio e del Banco di Desio e della Brianza passa da ‘A-‘ a ‘BBB+’. Per la Bpm da ‘BBB’ a ‘BBB-‘. Per Carige, Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca da ‘BBB’ a ‘BB+’. Al contempo Fitch ha confermato il rating di Bper e Credem, per entrambi a ‘BBB’. Per tutti gli istituti considerati sono negativi gli outlook sulle emissioni. Il declassamento riflette – ha spiegato l’agenzia – il peggioramento delle condizioni dei mercati e il perdurare di alti rischi sui margini di profitto.