Cronaca

Napoli, De Magistris: “Offriremo noi uno spazio all’Istituto di studi filosofici”

Originali di Croce e Bruno chiusi in scatole di cartone. Il patrimonio del centro culturale, che ha ospitato conferenze di premi Nobel e professori da ogni angolo d'Europa, condannato a non essere più utilizzato. I fondi della Regione però sono bloccati. E dall'assessorato competente, contattato tre volte dal fattoquotidiano.it, non sono arrivate risposte

“Mi auguro che il ministero dei Beni culturali si faccia carico delle necessità dell’Istituto di studi filosofici e la Regione possa procedere allo sblocco dei fondi già stanziati. La creazione di una biblioteca destinata ai preziosi volumi dell’Istituto di studi filosofici è infatti una priorità di valore non solo locale ma nazionale poichè si tratta di un patrimonio storico-culturale che merita la cura massima rappresentando, veramente, un motivo di vanto internazionale per la nostra città e per il paese”. E’ il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che accorre, anche se mataforicamente in aiuto dell’Istituto di studi filosofici, e annuncia: “Come Comune di Napoli, pur non avendo competenza in tal senso, abbiamo comunque offerto la nostra piena collaborazione all’Istituto, offrendo per esempio uno spazio all’interno dell’Albergo dei poveri per accogliere gli oltre 300mila volumi, oltre a destinare una parte dei locali anche per l’attività didattica, formativa e di ricerca dell’Istituto stesso e della biblioteca. Tutto questo a dimostrazione di come questa amministrazione consideri i volumi e l’Istituto come un patrimonio di eccellenza verso cui nutre massima stima e massimo rispetto”.  Anche il fondatore del centro culturale Gerardo Marotta, avvocato e sei lauree honoris causa in Filosofia anche dalla Sorbona, punta il dito contro la Regione. Il fattoquotidiano.it ha contattato tre volte l’assessorato regionale campano Istruzione e Edilizia scolastica – Promozione culturale – Musei e Biblioteche per chiedere spiegazioni e chiarimenti all’assessore Caterina Miraglia, ma dall’ufficio stampa ci è stato spiegato che sarebbe possibile solo la prossima settimana. 

Intanto un polo di cultura universale sta chiudendo con il suo immenso, incommensurabile patrimonio di oltre 300 mila libri – tra cui edizioni originali di Benedetto Croce e Giordano Bruno – che finiranno in un deposito di Casoria (Napoli). L‘istituto di studi filosofici di Napoli, dove hanno tenuto conferenze personalità come Eugenio Garin, Luigi Firpo, Hans-Georg Gadamer e persino Karl Popper, si trova nei guai. Perché nonostante gli sforzi economici personali di Marotta deve traslocare.  Da quando 36 anni fu fondato, il centro ha ospitato seminari e corsi di lezione destinati ai borsisti dell’Istituto, ai ricercatori, ai giovani e a una intera città. Lì si sono tenuti incontri e discussioni su matematica e filosofia, musica e storia contribuendo anche “al riavvicinamento fra la cultura filosofico-umanistica e quella scientifica” come si legge sul sito. Senza dimenticare i seminari di fisica e di biologia. A questo incontro tra scienza e cultura hanno contributo vari premi Nobel, da Rita Levi Montalcini a Carlo Rubbia, da Steven Weinberg a Sheldon Glashow (1979 per la Fisica), da Marx Perutz (1962 per la Chimica) a Ilya Prigogine (1977 per la Chimica). Ernst Gombrich, Francis Haskell, Ferdinando Bologna, Jean Starobinski hanno tenuto seminari di storia e teoria dell’arte. Senza dimenticare le collaborazioni con università e centri di ricerca come Warburg Institute di Londra all’École Pratique des Études di Parigi, alle università di Cambridge, Warwick, Rotterdam, Austin, Monaco, Francoforte, Amburgo, Tubinga, Erlangen. 

In soccorso potrebbe arrivare la Camera di Commercio che si dice disponibile a sostenere l’istituto nel concreto “perché si esca dalla situazione di crisi che sta determinando il trasferimento di preziosi libri in depositi e ciò aprendo immediatamente un tavolo di verifica e di condivisione degli obiettivi strategici con l’istituto stesso e in sinergia con la Regione Campania (che però interpellata sull’argomento tace, ndr)”. Maurizio Maddaloni, presidente dell’ente camerale partenopeo spiega: “Vogliamo dare il nostro contributo perché il prestigioso istituto possa continuare la sua opera a beneficio della città e del Sud in quanto rappresenta una vera eccellenza; sotto questo aspetto, il già proficuo rapporto intrattenuto con l’assessorato alla Cultura della Regione Campania ed, in particolare, con l’assessore Miraglia, troverà formule e modo per esplicitarsi anche in questa vicenda”.

Il grido di dolore di Marotta, che nel 2001 è stato insignito del Goethe d’oro e dal presidente Jacques Chirac la Legione d’Onore all’Accademia di Francia, non è quindi solo l’appello di chi ha fondato un “crocevia di cultura”. A soli 18 anni questo signore, che a tratti sembra Eduardo de Filippo, fondò l’associazione ‘Cultura Nuova’ e, insieme al matematico Renato Caccioppoli, organizzò centinaia di seminari universitari di filosofia, cultura e arte, invitando esponenti della cultura come Salvatore Quasimodo, Renato Guttuso e Pablo Neruda. Nel 1975 la costituzione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, insieme con Elena Croce e il presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei, Enrico Cerulli, che in questi anni ha ospitato 25 mila docenti da tutto il mondo, compreso per cinque volte l’attuale presidente del Consiglio Mario Monti, e secondo l’Unesco non ha pari al mondo per la sua produzione culturale.