Cronaca

Il consigliere Udc difende il pestaggio: “Era un ladro, qualcuno doveva fermarlo”

Limoncini, ex sindaco di Cicagna (nel Genovese), augura "un veloce recupero" all'uomo ridotto in fin di vita, ma si sente vicino ai tre autori dell'aggressione: “La verità è che bravi cittadini arrivano a farsi giustizia da soli perché la giustizia non funziona”. Forza Nuova: "A disposizione per ronde"

“La realtà dei fatti è che un delinquente di professione ladro visitava le nostre case e negozi. Qualcuno doveva fermarlo”. Il commento è quello dell’ex sindaco leghista di Cicagna (in provincia di Genova) Marco Limoncini, ora capogruppo dell’Udc in consiglio comunale e consigliere regionale dopo il pestaggio che ha ridotto in fin di vita uno straniero, perpetrato da tre italiani residenti in paese. L’esponente del partito cristiano democratico ha aperto una discussione sulla sua pagina di facebook, inizialmente dai toni, in parte, pacati. “L’attenzione dei media nazionali tributando l’episodio accaduto come la caccia al nero non corrisponde a verità! La verità è che bravi cittadini arrivano a farsi giustizia da soli perché la giustizia non funziona!”. Il consigliere, dopo aver aggiunto che “Cicagna non si sente assolutamente razzista” e aver augurato un “veloce recupero” all’uomo pestato, ha puntualizzato che “va detto che quanto accaduto ci deve portare a meditare sul fatto che i cittadini hanno necessità di sicurezza”. Infine la vicinanza ai tre “concittadini”. 

La conseguenza è che nei commenti riemerge l’anima da elettorato leghista. In una trentina di risposte al post nessuno ha deplorato l’aggressione, anzi in molti hanno proposto di organizzare ronde di cittadini in paese. Uno degli amici del consigliere ha spiegato che “forse hanno esagerato e non si sono limitati a dargli una lezioncina”, ma l’ex primo cittadino non ha nessuna pietà: “La realtà dei fatti è che un delinquente di professione LADRO che giornalmente visitava le nostre abitazioni e attività commerciali qualcuno doveva fermarlo. Cittadini esasperati si sono trovati a dover difendere le proprie famiglie e la nostra comunità!”. Infine, Limoncini, se in apertura si è limitato a essere “vicino” agli autori del pestaggio, ha concluso dicendosi dalla loro parte.  

Intanto da Forza Nuova fanno sapere di mettersi “a disposizione dei cittadini di Cicagna per garantire loro la sicurezza” e in modo particolare “si mette a disposizione dei tre cittadini indagati per qualsiasi necessità”. L’offerta è venuta dalla federazione provinciale genovese del movimento di estrema destra che si conferma disponibile “a partecipare a ronde volontarie”. I “fascisti del terzo millennio” hanno reso noto che nei prossimi giorni chiederanno un incontro al sindaco di Cicagna.

Dal partito del consigliere invece è arrivato un invito a riflettere: ”Mi auguro che Marco Limoncini riveda certe frasi che io non condivido e non accetto. Spero che siano state dettate dall’emotività, perchè se così non fosse…”. Queste sono le parole del segretario regionale dell’Udc Rosario Monteleone che ha aggiunto: “Per come conosco Limoncini posso dire che non è nè un giustizialista, nè un razzista ed è un uomo che crede fortemente nelle istituzioni. Penso che si sia fatto trascinare dalla tensione che vive il paese e dalla pressione mediatica”. Mentre il sindaco Roberto Bacigalupo ex lega Nord oggi Udc, sembra condividere la linea più dura di Limoncini a difesa dei concittadini: “Non deve passare il concetto del’fai da tè, ma devo sottolineare che i cittadini di Cicagna sono esasperati da quello che succede in paese. I tre indagati non sono tre giustizieri, ma persone esasperate che hanno fatto un errore”.